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Napoli, gli accoltellatori di Arturo si difendono in aula. Anche la mamma lasciata fuori

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Napoli. E’ iniziato questa mattina il processo per il tentato omicidio di Arturo, il 17enne vittima di una baby gang in via Foria, al centro di Napoli, il 18 dicembre dell’anno scorso. Tre minorenni sono stati inchiodati alle loro responsabilita’ dalle immagini di sorveglianza di alcuni negozi della zona e dal riconoscimento da parte della vittima, che e’ stata accoltellata diverse volte e ha riportato una ferita alla gola molto profonda. Un quarto componente del gruppo ha meno di 14 anni e non e’ imputabile. Il primo a essere stato arrestato, il 16 enne soprannominato ‘il nano’, bloccato il 24 dicembre e adesso in comunita’, ha ammesso per la prima volta di essere stato presente ma di non aver accoltellato lui Arturo. Il secondo degli arrestati, il 17enne soprannominato ‘tic tac’ dice invece di essere innocente. A riprova e’ il fatto che quel giorno avesse una barba folta come dimostrato da un video acquisito agli atti, mentre dalle immagini delle telecamere non risulterebbero tracce della peluria in nessun aggressore. Il terzo, il 15enne, parente di un uomo suicida in carcere dopo essere stato arrestato per un omicidio a scopo di rapina, conferma di essere stato stato presente al momento del fatto ma di non essere stato lui a colpire Arturo. Insomma, nessuno dei tre ha confessato di aver usato i coltelli, eppure le lame usate sarebbe due e dal racconto sia della vittima che di un testimone oculare, i due ragazzi piu’ alti e grandi avrebbero sferrato le coltellate. Il processo e’ stato rinviato a 9 novembre, quando iniziera’ la requisitoria del pm e parleranno gli avvocati. L’udienza era solo per le parti in causa e non per le parti offese, che nel processo penale minorile non possono costituirsi parte civile; cosi’ Maria Luisa Iavarone, madre di Arturo, e’ stata lasciata fuori dall’aula e questo ha creato alcuni momenti di tensione.


Articolo pubblicato il giorno 4 Luglio 2018 - 21:23

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