Nella notte tra martedì 3 e mercoledì 4 luglio ignoti sono entrati nel Centro di Cultura e Animazione “Giorgio Mancini”, che ospita dal 1999 i Laboratori di Educativa Territoriale del Comune di Napoli a Ponticelli, con attività rivolte ogni giorno a 50 bambini e ragazzi del territorio, al fine di prevenire e arginare processi di emarginazione ed esclusione sociale. Molti i danni procurati alla sede dei laboratori pur di portare a compimento il furto di materiale e attrezzature utilizzate ogni giorno nelle attività: macchine fotografiche, computer, strumenti musicali, un proiettore, un telo di proiezione, un tavolo da ping pong e altro ancora. Rovinata e svuotata la Camera oscura del centro; alcuni muri sono stati sfondati: un colpo alle attività che, da quasi 20 anni con il “Progetto Catrin”, Arci Movie realizza a Ponticelli.L’ex centro di documentazione di Ponticelli, una struttura molto grande, di tre piani, ex masseria al centro della parte più antica del quartiere, è stato ristrutturato da Arci Movie tra il 2016 e il 2017 con il contributo di un progetto ministeriale.
Pochi mesi fa, l’8 maggio, c’è stata la cerimonia d’intitolazione del centro a Giorgio Mancini, un’occasione di festa e di riflessione sull’impegno e sulla attività che Arci Movie svolge su questo territorio da tempo, a partire dalla storia collettiva dell’associazione fatta di cura per bambini, persone, relazione e luoghi.
“Con questo gesto- si legge in un comunicato dei Arci Movie- si mette a rischio tutta la futura attività del centro, privando così di un luogo di aggregazione i ragazzi del quartiere. Un duro colpo per Arci Movie che con fatica resta un presidio di cultura, legalità e solidarietà nel quartiere di Ponticelli e che porta avanti una battaglia che, spesso, come in questi momenti, sembra ‘matta e disperata’. Di fronte a queste cose, accadute già in passato, la nostra reazione è stata e sarà sempre la stessa… andare avanti e ad insistere con tutto quello che facciamo! La volontà di Arci Movie è dare un contributo a questa complicata realtà di periferia, per far sì che i giovani abbiano spazi ed opportunità in cui incontrarsi e crescere con uno spirito giusto di comunità”.
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