Massa Lubrense. Scoperta una rete killer nella zona B del parco di Punta Campanella in uno spicchio di mare dove è assolutamente vietato pescare. Pescatori di frodo gettano rete in zona vietata. “Criminali che devastano i fondali” la denuncia del Parco Marino e del Punta Campanella diving che ha rimosso l’attrezzo da pesca killer Tre giovani cernie intrappolate in una rete da pesca fantasma. La segnalazione è giunta ieri pomeriggio al sito Citizen Science dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. A individuare la rete è stato il Punta Campanella Diving Center durante un’immersione allo scoglio Penna, zona B dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. La rete fantasma, lunga circa 30 metri, era stata gettata in un’area vietata, dove la pesca non è consentita. E ha continuato a causare molti danni nel tempo, intrappolando e uccidendo diversi organismi marini. Fino a che, ieri, i sub del Punta Campanella diving non l’hanno rimossa, scoprendo le tre cerniotte impigliate. “Gettare una rete in piena zona B di un’area protetta è un atto criminale.- denuncia il direttore del Parco Marino di Punta Campanella, Antonino Miccio- Questi episodi non devono più accadere e invitiamo tutti a denunciare attraverso il sito Citizen Science che il Parco ha messo a disposizione per raccogliere segnalazioni di vario genere, dall’inquinamento alle illegalità, ma anche la presenza di specie rare o pregiate. Intanto- conclude Miccio- ringraziamo i sub del Punta Campanella Diving per l’intervento di recupero della rete”. La lotta contro i pescatori di frodo nel Parco ha fatto registrare significativi passi avanti negli ultimi 20 anni. Ma non è certamente finita.Come testimonia l’ultima operazione- condotta la settimana scorsa- della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia che ha portato alla denuncia di due pescatori sorrentini sorpresi nella zona A del Vervece. “Non si può più parlare di ignoranza o non conoscenza delle regole del Parco. Non saranno più tollerate le attività illecite di chi deturpa un’area così preziosa” è il monito del Comandante della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, Guglielmo Cassone.
Articolo pubblicato il giorno 26 Luglio 2018 - 07:55