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Marano, omicidio del gioielliere Gala: ecco chi sono i tre complici del ‘Mamozio’

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Marano. Si è chiuso il cerchio attorno alle altre persone che hanno avuto un ruolo nell’omicidio del gioielliere di Marano Salvatore Gala  rapinato e ucciso  la sera dell’8 maggio 2017.I carabinieri del Nucleo Operativo di Giugliano, all’esito d’indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare nei confronti di Michele Battilomo, di 31 anni e residente a Quarto, Santolo Chianese di 34 anni residente a Marano, e Maria Russo di 31 anni anche lei residente a Marano, per i reati di omicidio e rapina. Secondo l’ordinanza emessa dal Gip, Barbara Del Pizzo,  Michele Battilomo, l’unico dei tre finito in carcere (gli altri due sono ai domiciliari) avrebbe “in concorso con De Fenza Maurizio”, (quest’ultimo già in carcere e sotto processo davanti la Corte d’Assise di Napoli per questo omicidio), e allo scopo di procurare a sé un ingiusto profitto, adoperava un’efferata violenza nei confronti di Gala Salvatore ingaggiando con lo stesso una colluttazione ed uccidendolo con un colpo d’arma da fuoco per assicurarsi il possesso dei gioielli e dell’oro contenuto nella cassaforte della gioielleria di proprietà della vittima. In particolare sottraeva preziosi in oro e brillanti per un peso complessivo di circa 10 kg e per un valore di circa 300.000 euro nonché un quantitativo in denaro pari a circa 2000 euro’’.  Per gli altri due, Chianese e Russo, il gip ha spiegato che “dopo la commissione dei reati da parte di De Fenza Maurizio e Battilomo Michele, intervenivano per aiutare gli stessi nella fuga, nell’occultamento del corpo del reato e delle cose pertinenti il reato nonché nell’inquinamento del quadro probatorio risultando determinante per l’elusione delle investigazioni dell’Autorità giudiziaria e per l’assicurazione del profitto/provento della rapina. In particolare si recava nella gioielleria di Gala Salvatore immediatamente dopo il delitto”aiutandoli ad occultare le prove e i reati sottraendo il telefono della vittima Gala Salvatore ed il supporto per la registrazione delle immagini di video sorveglianza; ad occultare l’arma del delitto; ad assicurarsi il possesso della refurtiva; ad organizzare una fuga dalla gioielleria  con la propria auto-vettura marca Toyota”; “ad assicurarsi il prodotto, il profitto/prezzo del reato, trasportando con la medesima autovettura la refurtiva dalla gioielleria Gala’ sino all’abitazione di Russo Maria, fidanzata di De Fenza Maurizio. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne od occultare un altro ovvero per conseguire o per assicurare a sé il prodotto od il profitto od il prezzo di un altro reato”.


Articolo pubblicato il giorno 21 Luglio 2018 - 23:42
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