L’appello lo ha lanciato dall’emittente televisiva Tv Luna, Rosa Amato, sorella di Carlo ucciso in discoteca nel 1999, durante una gesta del liceo e donna di camorra poi pentita si rivolge a Nicola Schiavone, figlio di Sandokan, per chiedere ‘verità e giustizia’ per il fratello. “Nicola Schiavone, spero tu possa pentirti sinceramente e raccontare finalmente la verità. Così anche la mia famiglia potrà tornare a vivere”. Dice la donna, oggi 40enne, con un passato tormentato da donna di camorra a pentita. Si rivolge a Nicola Schiavone, primogenito di Francesco detto “Sandokan”, boss del temibile clan dei Casalesi e che nei giorni scorsi ha comunicato la decisione di voler collaborare con i magistrati, in un’intervista all’emittente Tv Luna – che ne ha diffuso una sintesi – per chiedergli di alzare il velo sull’omicidio del fratello, Carlo, ucciso a 19 anni a coltellate il 19 marzo del 1999 in una discoteca a Santa Maria Capua Vetere dove era in corso la festa del liceo. “Il pentimento di Nicola Schiavone può rappresentare l’ultima tappa della mia vita”, ha dichiarato Rosa che insieme al padre Salvatore Amato, per dieci anni circa, ha retto le redini dell’omonimo clan attivo a Santa Maria Capua Vetere. Un clan nato “per vendetta”, per contrastare gli affari dei casalesi, colpevoli secondo gli Amato di aver contribuito a erigere il muro di omertà seguito alla morte di Carlo: “Di tutti i presenti a quella tragedia nessun testimone”, ha proseguito Rosa. Intanto sul delitto del diciannovenne pesano ancora gravi ombre: “Nicola, solo lui – ha aggiunto l’ex collaboratrice di giustizia -, è in grado di fare luce sulla uccisione di mio fratello” visto che viene dato per certo che in quella discoteca fosse presente anche il figlio di ‘Sandokan’. Alla domanda se un uomo può cambiare, Rosa Amato risponde: “Un uomo può cambiare soltanto se passa attraverso un altro dolore. Non so quale sia stato il motivo del pentimento di Nicola. Ma so che, in ogni caso, l’omicidio di mio fratello ha scosso molte coscienze. E questo malgrado l’omertà. Sono convinta – ha concluso -, che anche i Casalesi, a loro modo, rimasero toccati dalla fine di mio fratello. Ed è per questo motivo che sono convinta che sì, lui lo farà. Nicola Schiavone dirà finalmente la verità”.
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