Sarebbe riuscito a beffare i controlli portando con sè il coltello dentro l’Old Fashion uno dei quattro ragazzi fermati per l’aggressione a Niccolò Bettarini, il figlio della presentatrice tv Simona Ventura e dell’ex calciatore Stefano Bettarini ferito all’alba di domenica scorsa con calci, pugni e 8 coltellate durante una lite scoppiata fuori dalla nota discoteca milanese. E’ quanto emerge dalle indagini che hanno portato al fermo dei quattro presunti responsabili accusati di tentato omicidio aggravato. Secondo diversi testimoni ascoltati nelle ultime ore dagli investigatori della Squadra Mobile, che conducono le indagini coordinate dal pm Elio Ramondini, ad accoltellare Niccolò Bettarini sarebbe stato Davide Caddeo, 29enne con diversi precedenti per lesioni, detenzione di materiale atto a offendere e già sottoposto alla sorveglianza speciale. L’arma, un serramanico con una lama di circa 20 centimetri, non è stata rintracciata ma secondo gli inquirenti chi ha ferito Bettarini potrebbe averla introdotta all’interno del locale prima di utilizzarla contro il 19enne. Dopo l’aggressione avvenuta all’esterno della discoteca, l’Old Fashion resterà chiuso per 30 giorni. E il gestore del locale ha accolto il provvedimento deciso dal questore Marcello Cardona sottolineando, in un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Giorno”, che l’Old Fashion è una delle poche discoteche dotata di sistemi di sicurezza all’avanguardia come metal detector e telecamere. Resta da chiarire nel dettaglio la dinamica dell’aggressione. Secondo alcuni testimoni oculari, uno degli aggressori avrebbe avuto una lite all’interno del locale con un amico di Bettarini. Una volta fuori, lo avrebbe aggredito. In quel momento Niccolò non si trovava lì, era con altre amici a una certa distanza dalla rissa. Dopo la richiesta di aiuto dell’amico, gli aggressori si sarebbero accorti di lui. Uno del gruppo gli avrebbe urlato quattro volte “hai gli orecchini uguali ai miei”, minacciandolo di morte: “Ti ho riconosciuto, sei il figlio di Bettarini, ti ammazziamo”. Il 19enne è stato quindi circondato da una decina di persone: mentre alcuni lo tenevano fermo, altri lo colpivano con con calci, pugni e 8 fendenti di coltello. Gli inquirenti sono ora al lavoro nel tentativo di dare un nome e un cognome agli altri protagonisti dell’aggressione. Alcuni di loro sarebbero già stati identificati. Domani, intanto, sono previsti gli interrogatori di convalida per i primi 4 fermati. Oltre a Caddeo, sono finiti a San Vittore il 24enne Alessandro Ferzoco, ultrà dell’Inter legato agli ambienti della destra estrema, e due albanesi, il 29enne Andi Arapi, irregolare sul territorio italiano, e il 24enne Albano Jackey.
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