La senatrice del Movimento 5 Stelle Virginia La Mura ha lanciato la campagna “Mare Blu” un sistema di segnalazioni con foto e video delle criticità che riguardano l’inquinamento del mare e delle spiagge. La campagna si articolerà attraverso il profilo Facebook della senatrice che raccoglierà le segnalazioni attraverso i messaggi privati con l’hastag #salviamoilnostromare. “Le criticità possono riguardare inquinamento della spiaggia o del mare, inaccessibilità per disabili, barche troppo vicine alla costa, scarichi fognari, rifiuti galleggianti, schiumette, abusi e così via – spiega La Mura in una nota – Sto ricevendo tantissime segnalazioni e andrò avanti tutta l’estate a raccoglierle, catalogarle, mapparle, per poi portare tutto in parlamento”. “Importantissimi i rapporti delle commissioni di inchiesta – prosegue la senatrice – ma supportati anche dalle segnalazioni puntuali dei cittadini, che possono fungere da vere e proprie sentinelle dell’ambiente. In questo modo l’attenzione pubblica sulle criticità ambientali che viene dal basso arriva direttamente al legislatore e al governo che se sensibile, come il nostro Ministro all’Ambiente Sergio Costa, saprà dare una risposta valida”. Tutti i materiali e le segnalazioni raccolte dalla senatrice La Mura saranno raccolte in un dossier che sarà consegnato al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Nonostante il trend positivo della balneazione in Campania (i dati dell’Arpa Campania indicano nella nostra regione l’81% di costa balneabile nel 2011 e il 96% nel 2017) il sistema di depurazione delle acque civili dei comuni campani è molto lontano dall’essere efficiente. ” Lo dimostrano le tante segnalazioni che arrivano quotidianamente sulla mia pagina, io stessa con l’attuale presidente della commissione Cultura alla Camera Luigi Gallo abbiamo fatto un esposto in Procura per l’inefficiente depurazione in un Comune costiero del vesuviano” racconta la senatrice. A finire nel mirino dei parlamentari 5 stelle non è solo il fiume Sarno da anni indicato come luogo di molteplici criticità ambientali. “I sistemi di depurazione non sono completi, tanto è vero che siamo in procedura di infrazione europea. Scontiamo l’assenza dei collettori, delle reti fognarie e la rete duale, cioè quella che dovrebbe raccogliere le acque di pioggia da smaltire a mare per evitare che arrivando al depuratore lo mandino in tilt. I depuratori non sono adeguatamente dimensionati per le presenze estive dei turisti. I fiumi e il mare diventano i collettori fognari delle acque nere piuttosto che proteggerli essendo ecosistemi preziosissimi” conclude La Mura.
Articolo pubblicato il giorno 31 Luglio 2018 - 13:39