La procura di Torre Annunziata è pronta a chiedere il processo immediato per gli otto presunti violentatori della turista inglese nell’hotel Alimuri di Meta (estraneo alla vicenda). In cinque sono in carcere dal mese di maggio mentre tre sono stati individuati il mese scorso e sono a piede libero. Ma la difesa degli indagati dopo che i magistrati oplontini hanno firmato la chiusura delle indagini si preparano a presentare il ricorso in Cassazione per ottenere la scarcerazione dei loro assistiti. Per loro mancherebbero infatti, i presupposti della custodia cautelare in carcere, tantomeno sussisterebbe il pericolo di fuga, visto che gli indagati non avrebbero gli appoggi né il denaro per affrontare un’ipotetica latitanza; stesso discorso per il rischio di inquinamento delle prove, visto che l’indagine è ormai conclusa; da escludere anche la reiterazione del reato, visto che gli indagati sono incensurati e non si sono macchiati di altri misfatti dal 2016 a oggi. Ma gli avvocati Alfredo e Mariorosario Romaniello legali del bar di Vico Equense, Fabio De Virgilio si preparano a giocare una carta importante visto che hanno commissionato una perizia a un esperto di tossicologia. L’obiettivo é quello di smontare la tesi dell’accusa secondo la quale il barman, con il collega di Portici, Antonino Miniero, avrebbe drogato la turista inglese prima di abusarne sessualmente in piscina e poi lasciarla “in pasto” agli altri. La donna il mese scorso ha confermato le accuse nel corso di un drammatico incidente probatorio svoltosi davanti al gip Emma Aufieri. In aula erano presenti anche i cinque arrestati: Antonino Miniero,di Portici, Gennaro Davide Gargiulo di Massa Lubrense, Raffaele Regio e Francesco Ciro D’Antonio entrambi di Torre del Greco e Fabio De Virgilio di Vico Equense e i tre indagati a piede libero Catello Graziuso di Castellammare di Stabia, Vincenzo Di Napoli di Meta di Sorrento e Francesco Guida di Sant’Agnello.
Articolo pubblicato il giorno 28 Luglio 2018 - 08:37