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Il pentito del clan Orlando: ‘Il boss fantasma mi regalò una mitraglietta che diedi ad Armandino Lubrano’

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Il clan Orlando di Marano aveva rapporti anche con Carlo Avallone, il boss scissionista del clan Longobardi Beneduce, passato alla storia della camorra per la sua breve ascesa e discesa con la cattura avvenuta alla vigilia di Natale dello scorso anno sul litorale casertano. Il “boss fantasma” così come è stato etichettato Avallone nella sua breve esperienza criminale aveva un rapporto di stima e di amicizia con Teodoro Giannuzzi, il pentito del clan Orlando, che con le sue dichiarazioni ha fatto scattare tre giorni fa il blitz che ha decapitato la fazione che controllava Quarto, ha parlato appunto anche die suoi rapporti con Avallone.

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“Non ricordo bene il mese, una sera, parlando fuori al bar con Armandino, questi mi disse che gli piaceva una mitraglietta “scorpion”, così, per tenermelo buono e per quieto vivere, la recuperai da Avallone Carlo, al quale avevo regalato un orologio, che mi ricompensò dandomi questa mitraglietta ‘scorpion’ di colore nero, che consegnai personalmente a “Ciruzzo”, cioè Di Lanno Ciro e Cristofaro Candela, da far recapitare ad Armando. Un regalo che fu particolarmente gradito come lo stesso Armando confermò in un successivo incontro tra i due .“Incontrai poi Armando dopo tanto tempo e mi disse che la mitraglietta gli era piaciuta perché era nuova e quindi mi ringraziò”.


Articolo pubblicato il giorno 1 Luglio 2018 - 21:51

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