Benevento. Da piccola banda di quartiere a organizzazione consolidata, capace di gestire una piazza di spaccio e di espandere il giro d’affari e magari accreditarsi presso i clan di Napoli e Caserta, approfittando delle difficolta’ del clan Sparandeo, decimato dagli arresti dei mesi scorsi. Cosi’ un gruppo di 18 persone ha cercato di conquistare il mercato della droga a Benevento. E gli affari negli ultimi cinque anni sono stati floridi, garantendo all’organizzazione guadagni fino a 50mila euro alla settimana, con lo spaccio di cocaina, eroina, hashish e marijuana, partendo da piazza San Modesto per poi espandersi a tutta la citta’ e a molti comuni della provincia. Nei periodi di attivita’ piu’ intensi la banda reclutava anche altra manovalanza per garantire il mercato. All’alba pero’ l’attivita’ ha chiuso i battenti. Un centinaio di uomini della questura di Benevento, con un elicottero che sorvolava la citta’ e le zone limitrofe, ha fatto irruzione nelle abitazioni degli indagati, arrestando 18 persone su ordine del gip del tribunale di Napoli, che ha emesso l’ordinanza richiesta dalla Dda. Droga nascosta nelle intercapedini di un condominio di Rione Liberta’, quartier generale dell’organizzazione, una mitraglietta e una pistola trovate in altre abitazioni, droga e denaro contante, ma la scoperta vera e’ avvenuta in casa di uno dei capi dell’organizzazione. L’uomo aveva ricavato un nascondiglio nel letto rialzato in camera del figlio. Rimuovendo una scaletta, gli agenti della squadra mobile hanno trovato l’accesso al nascondiglio nascosto da una finta parete di cassetti dove erano stati ricavati dei fori per il passaggio dell’aria. In manette sono finiti Marco Intorcia, 30 anni, Mauro Fornito, 46 anni, Roberto Ferrara, 46 anni, Pompeo Anzovino, 25 anni, Enzo Martinelli, 38 anni; Stanislao Musco, 41 anni, Emanuele Tesauro, 28 anni, Cosimo Sferruzzi, 31 anni, Umberto Ianniello, 31 anni, Nicola e Giuseppe Fallarino, di 34 e 24 anni; Giuseppe Iele, 34 anni, Cristian Bertozzi, 37 anni, Maurizio Iuliano, 25 anni, Raffaele Iuliano, 28 anni, Alberico D’Auria, 23 anni, di Benevento; Matteo Ventura, 23 anni, Aldo Pugliese, 26 anni, di Ceppaloni. Sono tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Secondo il Gip, che ha invece respinto la richiesta di misura cautelare nei confronti di altre due persone – una di Benevento, l’altra di Napoli -, la sussistenza dell’associazione, di cui Nicola Fallarino è considerato il promotore-organizzatore, emergerebbe da una serie di dati: “i contatti e gli incontri tra gli indagati, le cautele telefoniche (schede dedicate, cambi di cellulare), gli stabili canali di approvvigionamento e le modalità seriali dello spaccio della sostanza, la vendita a credito a clienti abituali, i ruoli tendenzialmente stabili, la percezione di uno stipendio settimanale da parte degli associati, l’assistenza legale ed economica agli arrestati, l’esistenza di una cassa comune nella quale riversare i proventi, la struttura gerarchica del sodalizio”.
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