“Stamattina sono stato in visita al carcere di Poggioreale. Ho visto diversi reparti, alcuni oggetto di una recente ristrutturazione, altri che continuano ad avere criticita’ strutturali gravissime. Ho trovato una realta’ che sta cercando di rinnovarsi, ma in cui tanti e forti sono ancora i problemi da affrontare e risolvere. La stagione del sovraffollamento e del degrado, alimentati anche da leggi sbagliate, non ce la siamo ancora lasciata alle spalle”. Lo scrive il presidente della Camera, Roberto Fico, su facebook. “Penso che garantire la dignita’ delle persone detenute sia un dovere basilare dello Stato. Ma lo e’ anche assicurare percorsi di risocializzazione e di formazione nelle Carceri”, aggiunge Fico. “Come comunita’ di cittadini, infatti, chiediamo certezza della pena, ma non possiamo non porci una domanda fondamentale: cosa fara’ il detenuto una volta scontata la pena, che persona e che cittadino sara’. Questo perche’ carcere e societa’ esterna sono vasi comunicanti. E quindi sara’ una persona migliore se in carcere avra’ trovato la possibilita’ di costruire un’opportunita’ di riscatto e di formare o ricostruire la propria identita’, seguendo per esempio percorsi di formazione o imparando un nuovo lavoro”. La Terza Carica dello Stato riferisce, poi, che “al termine della visita ho partecipato alla presentazione di un libro, scritto con lucidita’ ma anche con emozione da chi come volontario segue da anni la realta’ di Poggioreale. Nel suo libro Antonio Mattone ci parla di questa periferia esistenziale nel cuore della citta’, che e’ Poggioreale appunto, ma questa definizione puo’ valere per tanti altri istituti di detenzione. Ringrazio tutti coloro che stamattina mi hanno accompagnato in questo percorso di conoscenza: la direttrice del carcere, il comandante e gli agenti della polizia penitenziaria, il vicecapo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, i medici del poliambulatorio e i rappresentanti di associazioni e cooperative che portano avanti un lavoro prezioso in questi luoghi. E ringrazio per la forza d’animo i familiari di Giuseppe Salvia, che di Poggioreale fu vicedirettore prima di essere ucciso dalla camorra, nel 1981, reo di aver fatto semplicemente il proprio dovere. Oggi il carcere e’ intitolato a lui”, conclude Fico.
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