Portando a termine un’impresa ai limiti del possibile, tre uomini armati hanno fatto evadere dal carcere questa mattina Redoine Faid, 46 anni, re delle rapine pluricondannato in Francia. Come in un film d’azione, sono atterrati con un elicottero nel cortile della prigione tenendo in ostaggio il pilota, poi hanno portato via Faid che era in parlatorio a colloquio con il fratello. Ed e’ scattata una caccia all’uomo in tutta la regione dell’ Ile-de-France. Faid non e’ nuovo a imprese del genere, era gia’ fuggito dal carcere nel 2013. Ma allora era nel penitenziario di Lille e aveva fatto saltare 5 porte con l’esplosivo e preso 4 guardie in ostaggio. Rimase in fuga per un mese e mezzo, per essere poi catturato nella stanza di un piccolo hotel in una banlieue di Parigi. Stavolta non ci sono stati ne’ feriti ne’ ostaggi, nonostante il penitenziario di Reau, vicino a Melun – sempre in una banlieue di Parigi – sia modernissimo e perfettamente funzionante. Con un punto debole pero’, che i complici del detenuto avevano individuato da tempo: le reti di protezione contro l’atterraggio di elicotteri – che coprono tetti, terrazzi e ogni superficie a rischio – lasciano scoperto il cortile d’onore. Ed e’ li’ che l’apparecchio si e’ posato, con un trucco alla James Bond, lanciando fumogeni che hanno oscurato le telecamere e aprendosi la strada verso il parlatorio – separato da griglie e porte metalliche – utilizzando una fresatrice. Armati di kalashnikov, due dei complici sono entrati in pochi minuti nel parlatoio, dove Faid era di fronte al fratello Brahim, l’hanno evacuato e fatto salire sull’elicottero in pochi istanti. Ad attenderli c’era il pilota tenuto sotto la minaccia della pistola dal terzo complice. L’elicottero si e’ alzato in volo ed e’ stato ritrovato dopo un paio d’ore a Gonesse, vicino all’aeroporto parigino di Charles de Gaulle, parzialmente incendiato su una strada provinciale. Il pilota-istruttore, lasciato libero, e’ sotto interrogatorio della polizia, che in serata ha fermato anche il fratello dell’evaso, Brahim. Il gruppo dei 4 fuggiaschi – secondo le ricostruzioni – ha utilizzato un’auto per un primo tratto di fuga, poi ritrovata bruciata a pochi chilometri di distanza. Poi hanno cambiato veicolo, e pare che la scelta sia caduta su un furgone per le consegne. Posti di blocco sono stati disposti ovunque attorno a Parigi e nella banlieue in cui e’ nato e cresciuto Faid. Nello scorso aprile, il detenuto era stato condannato in appello a 25 anni di carcere per un assalto a un furgone blindato finito nel sangue nel 2010, che costo’ la vita a una poliziotta di Villiers-sur-Marne. Nel processo si parlo’ di Redoine Faid come dell’organizzatore di una “vera e propria operazione di guerra”. Pochi mesi dopo, in carcere, Faid pubblico’ un libro in cui spiegava che – dopo anni – era finalmente uscito dal giro della malavita e delle rapine.
Articolo pubblicato il giorno 1 Luglio 2018 - 20:31