La rinascita di Edenlandia si scorge già dalla strada che da sempre è adibita a parcheggio, quella che conduce al parco delle giostre e a quello degli animali. Dopo anni di desolazione, alle 9 del mattino si riaprono i cancelli che danno sugli archi bianchi di mussoliniana memoria. Molti dei quaranta dipendenti riassunti a tempo pieno e indeterminato dalla nuova proprietà si commuovono. “Ho pianto, ma con discrezione”, confessa Marco Russo di cinquantaquattro anni, trenta dei quali trascorsi a Edenlandia. “Tra tanti imprenditori che hanno fallito, la famiglia Vorzillo è l’unica che ha creduto veramente in questa sfida con passione e determinazione», dice Russo.
Quando intorno alle dieci i primi visitatori varcano la soglia, l’oasi dei bambini è già un carosello di suoni e colori, con le ballerine a danzare sul palco sulle coreografie in stile Vecchia America e i cinque personaggi di Edenlandia.
Genitori con figli ma anche tantissimi ragazzini che ritrovano a Edenlandia qualche ricordo d’infanzia.
Aria di allegria anche se non manca qualche polemica: “C’è un’atmosfera diversa, una vena più commerciale. Le vecchie attrazioni sono state sostituite da cose più banali e da punti ristoro. Si è perso un po’ di romanticismo”, commenta un avventore di quarantun anni.
“Peccato che le giostre di una volta, come il Maniero e la Vecchia America, siano tutte chiuse”, lamenta una ragazza. Ma non mancano le impressioni positive: “Sono un pittore, e ho notato subito un impatto visivo molto gradevole. È come vedere un quadro restaurato”, dice Francesco. Pasquale Cirillo, trentanove anni, è pianista e imprenditore. “Ho aperto con un socio la prima sala da concerti per musica napoletana sotto i porticati della Galleria Principe di Napoli racconta -. Di Edenlandia ricordo il Maniero e la Vecchia America, mio padre prendeva i biglietti al Cral, venivamo sempre la domenica pomeriggio. Tornare è un’emozione, ma vedo un parco più spoglio”.
Alle 13.30 si contano gli ingressi che risultano mille e duecento, una cifra importante se si considera il bilancio alla chiusura. Alle 22 si è superata quota tremila e cinquecento. Ora si attende il boom del fine settimana.
Articolo pubblicato il giorno 27 Luglio 2018 - 10:18