Il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, “non ha mai accusato né il Ministero dell’Economia e delle Finanze né la Ragioneria Generale dello Stato di alcun intervento nella predisposizione della relazione tecnica al dl dignità. Certamente, però, bisogna capire da dove provenga quella ‘manina’ che, si ribadisce, non va ricercata nell’ambito del Mef”.Si legge in una nota congiunta dei ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio e dell’Economia Giovanni Tria.
Quanto alla relazione tecnica che accompagna il Decreto Dignità, “il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ritiene che le stime di fonte INPS sugli effetti delle disposizioni relative ai contratti di lavoro contenute nel decreto siano prive di basi scientifiche e in quanto tali discutibili”, riporta la nota congiunta dei ministri dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e dell’Economia, Giovanni Tria.
“Nella relazione” al decreto dignità “c’è scritto che farà perdere 8mila posti di lavoro in un anno. Quel numero, che per me non ha alcuna validità, è apparso la notte prima che il dl venisse inviato al Quirinale. Non è un numero messo dai miei ministeri o altri ministri”. La verità è che “questo decreto dignità ha contro lobby di tutti i tipi”. Lo dice Luigi Di Maio in un video su Facebook commentando l’ipotesi di una contrazione dei posti di lavoro con il dl dignità.
Articolo pubblicato il giorno 15 Luglio 2018 - 17:01