Castellammare.E’ stato un drammatico faccia a faccia quello che ieri mattina è andato in scena nelle aule del tribunale per i minori di Napoli. Per la prima volta la dodicenne di Gragnano vittima del branco di baby stupratori legati al clan D’Alessandro di Castellammare si sono incontrati. Alla presenza di una psicologa e degli avvocati delle parti nel corso dell’audizione protetta la ragazzina ha confermato le accuse nei confronti dei tre violentatori. Ha ripercorso, non senza difficoltà e non senza interruzioni dovute all’emozione di quei brutti momenti, che cosa accadde quella sera di aprile quando fu violentata e filmata in gruppo in una stanza delle Terme di Stabia. Uno dei ragazzi era stato il suo fidanzatino e poi si erano lasciati per gli atteggiamenti violenti che aveva nei suoi confronti. L’aveva costretta a fumare uno spinello e poi a fare sesso e poi l’aveva ricattata chiedendole dei soldi in cambio del silenzio e perché non diffondesse le foto e le immagini dei rapporti alle sue amiche e alla sue prof. Poi nel mese di aprile ci sarebbe stata la violenza di gruppo organizzata da un altro ragazzino, amico del suo ex, e parente stretto di un boss del clan D’Alessandro. I tre, difesi dagli avvocati Antonio De Martino e Gennaro Somma, dal canto loro hanno invocato il perdono. Per il momento restano nel carcere minorile in attesa degli sviluppi dell’inchiesta: la Procura minorile si avvia a chiedere il giudizio immediato.
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