Al Milan è cambiato tutto nel giro di qualche settimana: dopo il passaggio della società nelle mani di Elliott, tutta la dirigenza precedente è stata sostituita. Prima l’allontanamento di Marco Fassone nel Consiglio d’Amministrazione di sabato scorso, quindi l’esonero del Direttore Sportivo Massimiliano Mirabelli a seguito del mancato accordo per la risoluzione consensuale del contratto. La notizia, arrivata nella mattinata, era nell’aria ormai da giorni: dopo l’incontro con il nuovo presidente Scaroni, Mirabelli è stato sollevato dal suo incarico e lascia così il suo posto dopo poco più di un anno, lasciando in eredità il mercato faraonico della scorsa estate (Bonucci, Calhanoglu, Biglia, Kessie e tutti gli altri) e soprattutto Rino Gattuso, fortemente voluto da lui in prima persona. Dagli Stati Uniti, dove il Milan è impegnato per l’International Champions Cup, l’attuale allenatore del Diavolo ha commentato così: “La sua permanenza? Vorrei tante cose nella vita, ma ci sono cose che non si possono ottenere. Io se sono qui è perché Massimiliano mi ha voluto fortemente. Mi ha dato la possibilità di allenare la prima squadra e se sono diventato quello che sono, i meriti sono di Mirabelli e di Fassone che mi hanno dato la chance. C’è grande rammarico, c’è grande amarezza però bisogna guardare avanti e può succedere anche a me che se sbaglio due partite, parte la contestazione. Espormi per chiedere la sua conferma? In questo momento non penso che sia corretto nei confronti di un direttore che lavora da tanti anni come Massimiliano e penso che ora devo pensare a fare il mio”. Scenari rossoneri in movimento. Con la Juve, aperto il discorso non solo per l’arrivo di Higuain ma anche per un clamoroso ritorno di Bonucci in bianconero. Rischia anche Gattuso: c’è l’ombra di Conte.
Articolo pubblicato il giorno 24 Luglio 2018 - 13:08