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Camorra , i due fratelli Spina erano pronti a scappare in Germania. LE INTERCETTAZIONI

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Erano pronti a scappare in Germania i due fratelli Nicola e Antonio Spina di Ponticelli arrestati a Scalea dove si erano rifugiati negli ultimi tempi dopo vari spostamenti subito dopo l’omicidio che avevano commesso di Emanuele ‘Pisellino’ Errico. Ci sono una serie di intercettazioni tra cui quelli di alcuni familiari che incastrano i due e che hanno portato i carabinieri al loro ultimo rifugio. Lo zio Antonio che abita nella zona di Poggioreale e che aveva ospitato durante la fuga uno dei due fratelli parlando con un suo amico aveva detto: “Ha detto, Tonino, te la vedi tu con questi qua in Germania? Davvero fai?, ho detto io. Sono nelle mie mani, li butto… te li togli di mezzo… “. E l’amico di rimando gli dice: “Ma perché, ora te ne vai di nuovo in Germania?”. Ma a far scattare l’allarme degli investigatori sulla possibile fuga all’estero dei due è stata un’intercettazione tra la moglie di Nicola e la mamma: “Lui ha detto che se ne vuole andare fuori. Non può stare in eterno, se lo vengono a prendere oppure no”, confida la donna alla mamma che però replica: “Ma se ne può andare pure fuori, ma prima lui, con te non è cosa ancora. Deve andare prima lui, deve trovare lavoro, deve trovare casa e poi puoi andare anche tu”.

Affari, e litigi, legati a storie di motorini rubati e riciclati. Ci sarebbe tutto questo dietro il duplice agguato che i fratelli Nicola e Anthony Spina misero in atto la sera del 26 aprile nel rione Conocal. Le vittime prescelte furono Emanuele Errico, 19 anni, che quella sera mori’, e Rosario Denaro, che rimase ferito alla gamba. I due furono ritenuti ‘colpevoli’ di aver bruciato i motorini degli Spina e per questo meritavano di essere uccisi. Oggi i fratelli sono stati arrestati dai carabinieri, in Calabria. Avvenne tutto poco prima delle 20. Errico era ai domiciliari per droga in quel periodo. Evase, fu rincorso e ucciso sotto casa: un solo colpo alla spalla con una pistola semiautomatica. Chi era con lui, Rosario Ciro Denaro, di Volla , anche lui gia’ noto alle forze dell’ordine per droga, fu raggiunto da un proiettile alla gamba sinistra. I militari dopo mesi di indagine hanno scoperto cosa c’era dietro quel duplice agguato. Tra le due bande c’erano gia’ da tempo tensioni per la spartizione degli affari e dei guadagni, culminate, pero’, la sera del 25 aprile, il giorno prima dell’omicidio. Nel vano scale di un caseggiato popolare furono incendiati i motorini dei fratelli Spina: l’incendio fu cosi’ grosso che danneggio’ anche alcuni appartamenti. Gli Spina avviarono delle vere e proprie indagini: riuscirono a farsi consegnare le immagini di un sistema di videosorveglianza di un negozio che stava nella zona e, cosi’, scoprirono che i loro scooter erano stati bruciati da Errico e Rosario Denaro. Da qui la punizione ed il duplice agguato. I fratelli Spina scapparono la sera stessa del 26 aprile. Nei primi giorni si rifugiarono nel Casertano, nella zona di Castel Volturno, poi furono ospitati in una zona di Poggioreale, quartiere di Napoli, e dopo ancora, ad inizio giugno ancora in un’altra casa dello stesso quartiere. Poi, e’ stata la volta della Calabria. Verso la fine di giugno le strade dei due fratelli in fuga si dividono: Nicola Spina, 22 anni, con moglie e figli va a nascondersi in Calabria, mentre del 18enne si perde ogni traccia. All’inizio di luglio, la svolta. I fratelli si riuniscono a Scalea, in uno degli appartamenti di un parco di villette a schiera; insieme avevano cominciato a ideare un progetto di fuga all’estero. I carabinieri hanno organizzato rapidamente tutti i dettagli per la cattura, “coprendo” tutte le possibile vie di fuga: il piu’ giovane e’ stato bloccato mentre usciva a piedi in direzione di Scalea; stessa sorte per il fratello piu’ grande, sorpreso nell’abitazione con la moglie e i due figli piccoli. Il gip di Paola ha convalidato il fermo e disposto per i 2 la custodia in carcere.

(nella foto Antonio Spina)


Articolo pubblicato il giorno 14 Luglio 2018 - 23:53



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