Ci sono 400 beni confiscati a Napoli e provincia ancora da riutilizzare e altre 350 pronti per essere restituiti alla collettivita’ per scopi sociali. Beni che appartenevano a boss della criminalita’ organizzata e che sono stati confiscati come per esempio un complesso residenziale a Marano, confiscato ai Puca, o un appartamenti a Melito del clan Amato-Pagano, con piscina e giardino. Questa mattina in Prefettura a Napoli si e’ fatto il punto della situazione per i beni che nei prossimi mesi passeranno ai cittadini. “Il nostro compito e’ quello di restituire le ricchezze alle collettivita’ e siamo soddisfatti perche’ oggi le manifestazioni di interesse formalizzate hanno superato il 68% dei beni messi a disposizione ma se aggiungiamo quelle che non sono pervenute ma hanno gia’ effettuato il passaggio nelle rispettive giunte comunali superiamo l’80%”, spiega il prefetto Franca Guessarian, vicedirettore dell’Anbsc, l’agenzia nazionale per i beni consfiscati, che ha raccolto questa mattina le manifestazioni di interesse per i beni messi a disposizione dall’Angezia. “Ci sono beni che hanno sempre grosse difficolta’ a essere gestiti e assegnati ed e’ un problema per i costi da affrontare anche da parte dei Comuni – continua – ma i fondi dove poter attingere per le ristrutturazioni ci sono”. A Napoli sono 36 i beni confiscati messi a disposizione, 90 a Melito, 34 a Casoria, 51 a Sant’Antimo, 24 a Torre Annunziata. “Ci sono tempi lunghi, ma le confische hanno un iter giudiziario lungo per garantire i cittadini e far si che non tornino mai piu’ nella disponibilita’ della camorra”, conclude il prefetto.
Articolo pubblicato il giorno 3 Luglio 2018 - 16:49