Ora è una corsa contro il tempo per cercare di salvare i 12 baby calciatori intrappolati nella grotta in Thailandia. I soccorritori sono preoccupati per il calo del livello di ossigeno, ora al 15%, come riporta ai media locali un comandante della Seal, i sommozzatori della marina thailandese. Intanto, si riaccendono le speranze: una pattuglia della polizia thailandese ha fatto sapere di aver scoperto un camino di collegamento tra l’esterno e il tunnel. Il generale Suchart Teerasawat, ispettore della polizia, ha spiegato che si tratta di un passaggio largo circa un metro, che poliziotti e soccorritori esploreranno per valutare se porti alla grotta. Se fosse così, creerebbe una possibilità per salvare il gruppo già da domani, come riportano molti media internazionali, a causa delle forti piogge previste per domenica, che farebbero alzare il livello dell’acqua nella grotta.
L’allenatore di calcio intrappolato in una grotta con 12 ragazzi thailandesi si è scusato con i loro genitori nella primo lettera che lui e la squadra hanno inviato attraverso i sub che stanno facendo la spola tra la cava e la terra. “Voglio scusarmi con i genitori – scrive il tecnico 25enne -. In questo momento tutti i bambini stanno bene, i soccorritori si stanno prendendo cura di me e prometto che io mi prenderò cura dei bambini nel miglior modo possibile. Grazie – conclude – per tutto il supporto che ci state offrendo”. Anche i ragazzi hanno scritto alle famiglie, affermando di star bene pur sentendo la mancanza. I soccorritori, intanto, hanno deciso che non tenteranno immediatamente un’evacuazione subacquea perché i ragazzi non sono ancora in grado di affrontarla. La decisione potrebbe però cambiare se ricominciassero le forti piogge: in tal caso si tenterebbe di portare via subito i ragazzi.
Le altre soluzioni ipotizzate sono complicate e pericolose, come quella di restare nella caverna sino a quando il livello dell’acqua si abbasserà, scenario che potrebbe non essere realizzabile a causa delle nuove piogge in arrivo e della bassa quantità di ossigeno nei cunicoli. Un’altra ipotesi è che i ragazzini imparino a fare immersioni con le adeguate strumentazioni, ma molti non sanno neppure nuotare e il lungo tragitto verso l’uscita è a tratti totalmente buio, controcorrente, quindi il pericolo è molto alto. Si lavora quindi senza sosta per cercare di evacuarli. “All’inizio pensavamo che potessero rimanere a lungo, ma la situazione è cambiata, il tempo è ora limitato per uscire”, ha detto il comandante, Apakorn Yookongkaew, che è uno dei leader della cellula della crisi, aggiungendo che i soccorritori potrebbero avere poca scelta considerato l’arrivo del monsone e il fatto che nelle grotte si stia riducendo l’ossigeno. Che i sommozzatori stanno fornendo ai ragazzi attraverso un cavo lungo 5 chilometri che attraversa la grotta.
E dal presidente della Fifa, Gianni Infantino, è arrivato l’invito ai giovani calciatori thailandesi a partecipare alla finale dei Mondiali in Russia. “Se, come tutti speriamo, la squadra dei Wild Boars si riunirà alle loro famiglie nei prossimi giorni e la loro salute gli consentirà di viaggiare, la Fifa sarebbe lieta di invitarli a partecipare alla finale dei Mondiali 2018 come suoi ospiti”, ha scritto Infantino in una lettera inviata al capo della Football Association thailandese. La sorte dei ragazzini bloccati nella cava ha interessato anche molti giocatori internazionali. “Speriamo che escano sani e salvi”, ha dichiarato il difensore inglese John Stones. La squadra giapponese ha postato su Twitter un video invitando i ragazzi a “Tenere duro” mentre la leggenda del Brasile, Ronaldo, ha definito la loro situazione “terribile”. “Il mondo del calcio spera che qualcuno possa trovare un modo per portare questi bambini fuori da lì”, ha dichiarato alla Cnn.
Articolo pubblicato il giorno 7 Luglio 2018 - 08:20