Arzano. Il comune non controlla, occupati abusivamente alloggi comunali. Il caso Arzano sul tavolo del Prefetto Carmela Pagano. Forse la longa manus del clan Pagano. Una brutta storia che sta venendo fuori in queste ore e che finirà sicuramente nelle mani del Prefetto di Napoli Carmela Pagano e della Procura della Repubblica di Napoli visto l’entità della vicenda. Ancor più grave se ad emergere in questa brutta storia, dovessero palesarsi omissioni politico-amministrative. Una decina di alloggi acquisiti al patrimonio comunale circa due anni fa e trascritti finanche alla conservatoria dell’Agenzia delle Entrate, occupati da mesi abusivamente senza che nessuno dal municipio ne imponesse il controllo con la verifica degli occupanti. Tanto che alcuni degli appartamenti sarebbero attualmente nella disponibilità di famiglie gravitanti negli ambienti del clan degli scissioni di Secondigliano. Uno smacco che dimostra come nel comune sciolto per ben due volte per camorra nel 2008 e nel 2015, nulla si mutato. Alloggi del valore di oltre 2 milioni di euro acquisiti al patrimonio comunale dopo un lungo contenzioso e che però, fino ad ora, nessuno dal comune pare sia intervenuto per sgomberare gli appartamenti e bandire una avviso pubblico come la legge impone. Ed ora sono in molti a chiedersi se non vi sia il dubbio fondato che qualcuno ad Arzano ha “paura” della camorra, delle ritorsioni o peggio ancora (ma siamo nel campo delle ipotesi), che dentro e fuori dal comune c’è chi voglia tutelare direttamente o indirettamente soggetti ritenuti organici ai clan. Infatti, proprio il rilascio della concessioni del manufatto in via Atellana, decretò l’arresto dell’ex dirigente all’urbanistica, e indagati un ex consigliere comunale e lo stesso imprenditore. Una situazione che certifica la vulnerabilità del comune rispetto alle mire espansionistiche della camorra.
Raffaele Desiani
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