Dora Cartella, al suo secondo libro, “Okkappissima”, è una donna napoletana trapiantata a Roma da dove, però, non ha mai lasciato abbandonato il capo di quel filo che la tiene unita alla città di Napoli. Mai ha smesso di seguirne le vicende, mai ha smesso di amarla nelle sue eterne contraddizioni. Seneca nella sua lettera Ad Helviam matrem,scritta dall’esilio in Corsica, enumera i beni interiori che non possono essere sottratti ed annullati da nessuna distanza; come lui Dora Cartella, amante dei classici, conserva nel suo cuore ciò che neanche trent’anni di lontananza sono riusciti a cancellare: infanzia a Calata Fontanelle, la miseria di un doloroso dopoguerra, la dignità di un popolo che, criticato da tutti, ha fatto suo lo spirito Dionisiaco, proprio delle sue origini greche e tanto decantato dal filosofo Nietzsche, la capacità di resistere ad ogni situazione.“Okkappissima” è una storia d’amore vissuta tra i vicoli di Napoli, tra profumi, colori, voci di un tempo e di oggi, note delle più belle e struggenti canzone napoletane.
Ai ricordi del passato si alternano situazioni presenti, ad immagini antiche rispondono ritratti di oggi, la bambina di un tempo offre alla donna ormai cresciuta la possibilità di riconoscersi nella sua essenza più vera ed il rimpianto per aver abbandonato la sua gente. Dora Cartella nelle sue parole, che suonano poesia, analizza Napoli attuale, ne riconosce le numerose problematiche, non può fare a meno di prendere atto delle tante difficoltà in cui il popolo si trova a vivere, tuttavia fa sentire alta la sua voce per evidenziare il fatto che l’anima vera di Napoli, il suo cuore, la sua generosità, non hanno subito trasformazione nei secoli. Due amori si intrecciano e fondono nelle pagine: un amore maturo e consapevole tra due personaggi che si sono conosciuti per caso e quello intenso per Napoli, ispiratrice di Sogni. Già presentato a Roma “Okkappissima !!!” è in attesa di giungere a Napoli.
Articolo pubblicato il giorno 29 Luglio 2018 - 20:55