Massimo De Rosa è un medico, abita al centro di Angri, da una decina d’anni combatte contro la Sla, la “stronza” che lo costringe al letto, ad una vita diversa, ad un calvario affrontato con grande dignità. Da qualche settimane è rimasto “familiarmente” solo. L’anziana madre, che ha lottato con forza contro vari acciacchi, è passata a miglior vita. Massimo ora è assistito da badanti e infermieri, in turni che coprono l’intera giornata. Ha degli amici, vecchi compagni di scuola e non solo, che cercano di stargli vicino come possono. Ma serve un’altra mano. Quella delle istituzioni, dal sindaco a quelle territorialmente competenti per questioni di natura sanitaria e burocratica. Massimo non è stanco di combattere. Però da solo diventa maledettamente difficile, quasi impossibile. La Sla non dà scampo. Massimo fino ad oggi è riuscito almeno a bloccarla in qualche modo, restando in vita e riuscendo in qualche modo a comunicare col mondo. Proprio adesso che la madre non c’è più, abbiamo tutti il dovere di aiutarlo ancora, di aiutarlo come merita. Non esisteva solo Borgonovo, esistono tanti altri casi nascosti per il semplice fatto che non salgono agli onori della cronaca. Massimo è uno di questi casi, appartiene alle nostre zone, non va trascurato e nemmeno ridimensionato alla cronaca locale.
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