Castellammare di Stabia. Sono state già aperte due inchieste sulla regolarità del voto stabiese. E Leu presenta un’interrogazione parlamentare. Pacchi alimentari, buste della spesa con volantini elettorali, schede fotografate nel seggio e chi più ne ha più ne metta. A preoccupare gli investigatori, però, è la segnalazione della presenza di elementi di spicco del Clan Cesarano all’interno del seggio di Ponte Persica, un episodio che molto probabilmente porterà all’apertura di un terzo fascicolo. La possibilità del voto di scambio e la presenza di camorristi durante le operazioni elettorali preoccupa abbastanza. Il primo campanello d’allarme è scattato domenica, alla sezione 44, con padre e figlia che hanno fotografato il proprio voto per 50 euro. Sul caso è stata aperta un’indagine per capire quanto realmente fosse vera la vicenda dei soldi. Su questo episodio ci sono, inoltre, una serie di querele per calunnia anche da parte di candidati che, accostati alla vicenda, negano il loro coinvolgimento. Ma non è finita qui. All’attenzione della Procura di Torre Annunziata ci sono degli esposti che sono arrivati sulle scrivanie dei magistrati nei giorni precedenti all’apertura delle urne. Pacchi e buste della spesa, fatti passare attraverso alcune associazioni di volontariato direttamente coinvolte nella tornata elettorale e che contenevano indicazioni di voto. Tra pasta, latte e scatolame spuntarono anche fac-simile di schede elettorali con precise indicazioni di voto. Il candidato che aveva provato a sfruttare questo strumento non siederà, rispetto a qualsiasi risultato elettorale del 24 giugno, in consiglio comunale. Il candidato coinvolto era all’interno di una lista a sostegno di Gaetano Cimmino, candidato sindaco del centrodestra. La vicenda, denunciata prima sui social da Tonino Scala, candidato sindaco per LeU, fu portata in commissariato da Andrea Di Martino altro candidato a sindaco che si gioca l’accesso a Palazzo Farnese con il ballottaggio della prossima settimana. Anche su questo episodio è stato aperto un fascicolo per voto di scambio anche se, in realtà, il reato consumato non ha portato al raggiungimento del risultato elettorale. Subito dopo la bagarre l’uomo pare si sia fermato con la distribuzione. Ciò che preoccupa maggiormente è la presenza di alcuni camorristi nei pressi e all’interno del seggio di Ponte Persica, una zona periferica della città, proprio durante le ultime ore utili per recarsi a votare. Nella roccaforte del clan Cesarano, un suo parente e un altro vecchio uomo di fiducia avrebbero “presidiato con molta attenzione” la zona, dando anche precise indicazioni di voto. E’ il racconto di più testimoni agli agenti delle forze dell’ordine che stanno verificando i fatti. Tra le 21 e le 23 di domenica scorsa, è stato segnalato un insolito viavai di motorini per dirottare gli elettori dalle proprie abitazioni alle cabine elettorali. In questo caso il consigliere scelto potrebbe sedere in consiglio comunale.
Sul caso Castellammare è stata presentata un’interrogazione parlamentare, primo firmatario Nicola Fratoianni, deputato di Leu e segretario nazionale di Sinistra Italiana. “Visto il clima pesante che si è respirato in campagna elettorale, viste le denunce fatte dal nostro candidato a sindaco e dai rappresenti di lista del ns partito il giorno delle elezioni, abbiamo sentito l’esigenza di far presentare una interrogazione parlamentare, che ha come primo firmatario Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana presente in città con una iniziativa pubblica durante la tornata elettorale. Il deputato di Leu non sarà il solo a firmare la succitata interrogazione, ma seguiranno firme dei parlamentari campani. La stessa, indirizzata al Ministro dell’Interno, sarà depositata nella giornata di lunedì prossimo per fare chiarezza su una vicenda torbida che merita attenzione” si legge nell’introduzione.
Leu interroga il Ministro dell’Interno su diversi punti. In particolare si denunciano una serie di episodi:
– durante le operazioni di voto del 10 giugno per il rinnovo del Consiglio Comunale di Castellammare di Stabia (Na), si è manifestato di nuovo l’inaccettabile fenomeno della compravendita di voti (come è noto si fotografa la scheda elettorale con le preferenze espresse come prova da esibire per ricevere un compenso in danaro);
– l’episodio, già di per se grave, assume un significato ancora più preoccupante perché avviene in una situazione cittadina dove sono state lanciate accuse pesanti sul condizionamento esercitato da “poteri forti” e dalla stessa criminalità sulla vita politica cittadina;
– al rione Cmi nel plesso di via Napoli rappresentanti di lista di Leu si son visti costretti a denunciare al 113 e alle forze dell’ordine presunti tentativi di compravendita davanti ai seggi ripresi anche dalle telecamere di videosorveglianza installate sul pali della pubblica illuminazione;
– a seguito del clima politico pesante, del nuovo scioglimento anticipato del 2017 l’ex Sindaco è stato ascoltato dalla Commissione Parlamentare Antimafia e successivamente dalla stessa Magistratura;
– le elezioni rappresentano, sicuramente, un terreno favorevole per chi voglia – e la camorra ne è la principale protagonista – condizionare, determinare gli esiti del voto e la elezione di singoli consiglieri comunali;
– il quotidiano Il Mattino nella giornata del 16 giugno c.a. a pag 35 riporta in un reportage sulla città, in modo dettagliato, ciò che è accaduto con le pressioni che i clan hanno fatto sulla città in vista della coalizione elettorale e le due relative inchieste che a dire della stampa locale siano state aperte in Procura.
L’interrogazione è volta a sapere se sono state disposte ‘le misure necessarie per impedire, bloccare ed eventualmente poter colpire fenomeni di condizionamento del voto e se il 10 giugno, giorno dello svolgimento del voto, erano attivati tutti gli impianti di videosorveglianza di cui la città di Castellammare dispone, in particolare quelli che interessano i plessi scolastici sede di seggi elettorali’.
Articolo pubblicato il giorno 16 Giugno 2018 - 15:56