Dopo undici anni di assenza,venerdì 8 e sabato 9 giugno, torna il Napoli Strit Festival – Rassegna Internazionale delle Arti in Strada. Oltre cinquanta spettacoli in due giorni tra teatro di strada, musica, poesia, reading di fiabe, installazioni, nel percorso che va da Piazza Dante a Port’Alba, da Piazza Bellini all’Accademia delle Belle arti. Il Festival di Napoli che ha registrato nelle precedenti edizioni più di un milione e mezzo di spettatori – si legge in una nota – si realizza grazie alla volontà del Napoli Teatro Festival Italia e della Regione Campania, fortemente convinti della necessità di riproporre un evento con una straordinaria connotazione socio-culturale, in grado di smuovere dal basso le migliori energie creative per proporle a quella parte della città generalmente più restia ad accogliere l’offerta culturale”.
“La Regione Campania – ha dichiarato il presidente Vincenzo De Luca – ha fortemente voluto il ritorno di un evento così amato dalla città e in grado di rendere protagonisti i cittadini-spettatori, abbattendo quel muro che spesso divide i produttori culturali con il pubblico. La nostra intenzione e’ quella di allargare quest’esperienza anche agli altri capoluoghi regionali, per espandere questo modello di produzione culturale e questa visione nel segno della partecipazione attiva e del coinvolgimento dal basso dei cittadini ai processi culturali. La cultura non può essere un diritto per pochi”.
“La decima edizione dello Strit Festival, che è sempre stato identificato con i suoni chiassosi della festa, sarà dedicata al silenzio. Un silenzio atipico, sia per il Festival che, soprattutto, per la città, che come è noto è una delle più chiassose del mondo. L’idea forte è quella della fine del potere magico delle parole, parole ormai svuotate della loro capacità persuasiva, parole che scorrono a fiumi e invadono le nostre vite senza più lasciare traccia di sé, parole impalpabili e violente allo stesso tempo, parole ormai senza significati, parole che, parafrasando Italo Calvino, non sono più capaci di fare ombra sui fogli bianchi. Dunque il Festival celebrerà a modo suo il Funerale dei fatti e delle parole, e lo farà attraverso una serie di attività e azioni artistiche declinate nei diversi linguaggi dell’arte”, conclude la nota.
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