La Polizia di Stato del Commissariato di Telese Terme, guidato dal Vice Questore Aggiunto Flavio Tranquillo, ha arrestato due pluripregiudicati italiani di 33 e 25 anni, responsabili di reati contro il patrimonio e ha denunciato in stato di libertà un minore di 15 anni. La scorsa notte, intorno alle ore 00.10, con una telefonata al “113” è stata segnalata la presenza di due persone in un cantiere edile nel centro di Telese Terme i quali, dopo aver scavalcato la recinzione, stavano forzando la porta di ingresso di un capanno in alluminio. Immediato l’arrivo sul posto di una volante. Gli agenti hanno così notato due giovani, corrispondenti alla descrizione fornita, che avevano appena scavalcato la recinzione del cantiere per allontanarsi velocemente a piedi in direzione della stazione ferroviaria. Uno dei due aveva una cesoia di grosse dimensioni. Dopo aver percorso pochi metri, gli autori del furto sono saliti a bordo di una Alfa Romeo 147, con a bordo un complice con funzione di “palo”, muovendo verso Viale Minieri. A quel punto, la volante è intervenuta a bloccare l’auto e a procedere al controllo del veicolo. Gli agenti hanno così rinvenuto oltre alla cesoia anche altri arnesi atti allo scasso: un martello di grosse dimensioni e uno scalpello. Tutto il materiale è stato sequestrato insieme al veicolo. Da un sopralluogo effettuato all’interno del cantiere gli uomini della Polizia di Stato hanno rilevato che la porta di ingresso di un capanno in alluminio era stata forzata sia con la rottura di un sistema di aggancio che del lucchetto che ne assicurava la chiusura. Alla luce di quanto accaduto, i due maggiorenni, già destinatari di avviso orale emesso dal Questore di Benevento, sono stati arrestati e condotti in Commissariato per gli accertamenti di rito. A loro carico sono stati rinvenuti, nella banca dati, numerosi precedenti di polizia per reati specifici contro il patrimonio. Deferito invece in stato di libertà il minore. Come disposto dal Pubblico ministero di turno, gli arrestati sono stati condotti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari, a disposizione della competente autorità giudiziaria. Infine, considerati elementi socialmente pericolosi per la sicurezza e la tranquillità pubblica, è stata proposta la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, ex art. 4 del d. lgs. 159/2011.
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