Pozzuoli. Pizzo sui frutti di mare: stangata per il boss Gennaro Longobardi, il 62enne boss di Pozzuoli. I giudici della quarta sezione del Tribunale di Napoli lo hanno condannato l’uomo a 13 anni e 4 mesi di reclusione. La vittima, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti che il 6 aprile dello scorso anno, eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare a carico suo e del genero Gennaro Amirante, 39enne, avrebbe dovuto versare 1.500 euro al mese nelle casse del clan comprando a prezzi fuori mercato i frutti di mare. Giuseppe Bruno, noto ristoratore di Pozzuoli, però denunciò il tentativo di estorsione e i due finirono in manette. Amirante era stato condannato a 8 anni di reclusione, con rito abbreviato, nel quale gli era stata contestata l’aggravante di aver agito con metodo mafioso. Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli e della Compagnia di Pozzuoli, avevano portato alla luce la particolare forma di estorsione, il boss chiedeva il pizzo attraverso l’acquisto di frutti mare da parte del genero e l’imprenditore sarebbe stato costretto ad acquistarne per un valore di 1.500 euro al mese, una “spesa” giudicata eccessiva per l’imprenditore. Gennaro Longobardi era uscito dal carcere a maggio del 2017, dopo aver trascorso 13 anni in cella in regime di «41 bis». Ieri l’ennesima condanna a 13 anni e 4 mesi di reclusione.
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