angelovassallo
Gif_Masthead_970x250px_Cronacamp_prevenzione
angelovassallo
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 15 Novembre 2024 - 17:37
13 C
Napoli
Gif_Masthead_970x250px_Cronacamp_prevenzione

Napoli, la sparatoria in via Carbonara: attacco dei Mazzarella al Buvero di Sant’Antonio

SULLO STESSO ARGOMENTO

Napoli. Ci sono delle immagini di alcune telecamere nei pressi di via Carbonara che hanno ripreso parte dell’arrivo e della fuga dei pistoleri incendiari che ieri mattina hanno seminato il panico nella strada prima esplodendo ben 14 colpi da una pistola calibro 9×21 contro il civico 102 e poi dando fuoco al  portone con una bottiglia incendiaria. Il destinatario del “messaggio” secondo gli investigatori  dovrebbe essere il pregiudicato Nunzio De Luca, 43 anni, considerato uno dei pusher del clan Contini, e fratello di Carmine, altro noto pregiudicato della zona. Il 14 aprile scorso un primo avvertimento era arrivato con 6 colpi di pistola. Ieri il volume di fuoco è aumentato e anche il messaggio è stato più preciso perché tre proiettili si sono conficcati contro il balcone di casa De Luca. L’uomo è stato anche sentito dai carabinieri, che stanno indagando sul caso, ma naturalmente non ha saputo o voluto fornire dare indicazioni utili alle indagini. Gli investigatori sono convinti che nella zona sia in atto dal settembre scorso una faida per il controllo del mercato del Buvero di sant’Antonio. Il duplice omicidio avvenuto il 5 settembre del boss  Eduardo Amoroso e del cognato Salvatore Dragonetti, entrambi legati al gruppo dei Mazzarella hanno segnato il punto di non ritorno dello scontro con i Contini, signori incontrastati della zona. Secondo gli investigatori quello di ieri mattina è il tentativo di nuovi gruppetti criminali vicini ai Mazzarella della zona di Poggioreale di imporsi nella gestione dello smercio della droga al minuto. La zonna ora sarebbe sotto il controllo del gruppo dei De Martino (sempre legati ai Contini), e alleati con i Saltalamacchia-Ricci dei Quartieri Spagnoli. Uno scenario criminale in continuo cambiamento dopo l’arretramento di nuovi Giuliano e con l’esilio forzato a Secondigliano del giovane Raffaele Giuliano  detto “lello”. L’inchiesta è coordinata dalla Dda, al lavoro i carabinieri della compagnia Stella e del comando provinciale.

PUBBLICITA

 


Articolo pubblicato il giorno 19 Giugno 2018 - 08:27

ULTIM'ORA

DALLA HOME

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE


Cronache è in caricamento