Napoli. In tanti ieri hanno partecipato ai funerali di Agostino Di Fiore, il 28enne di Secondigliano ucciso nella notte tra domenica e lunedì scorsi per difendere una ragazza maltratta dal suo fidanzato all’uscita di una discoteca di Coroglio. “Preghiamo affinché Dio ti accolga in cielo come un angelo. L’amaro destino ha voluto addoloraci separandoti da noi ma sappi che nei nostri no- bili pensieri ci sei sempre, così come nel nostro cuore infranto per la tua scomparsa», il mes- saggio. E poi: «Sei e sarai un esempio vediamo per tutti noi, anche per chi non vive da onesti cittadini. Hai speso la tua vita, data in sacrificio, per difendere gli altri e i più deboli. Ricorde- remo la tua bontà ed altruismo”, E’ questo il messaggio fatto leggere dai genitori e dalla fidanzata di Agostino nella chiesa dei Santissimi Cosma e Damiano di Secondigliano dove si sono svolti i funerali. Tra i partecipanti anche il presidente della Municipalità Sette Maurizio Moschetti e parte del consiglio municipale Secondigliano-Miano-San Pietro a Patierno. “Ci stringiamo in questo momento di dolore e nel quale una sola domanda alberga: Perché? E ricordiamo nel nostro cuore il gesto di generosità e di altruismo di Agostino, un ragazzo sempre votato ad aiutare gli altri. Gli ambasciatori di pace saranno chia-mati figli di Dio. Nel cuore mettiamo anche la pace e la misericordia”, ha detto durante l’omelia padre Vincenzo D’Antico. All’uscita della bara bianca (la sciarpa del Milan, la sua squadra del cuore) dalla chiesa un lungo applauso ha accompagnato il volo di palloncini bianchi. Intanto dal punto di vista investigativo si aspettano i risultati dello Stube per stabilire chi tra il 17 enne della famiglia Elia del Pallonetto di Santa Lucia e Francesco Esposito ha fatto fuoco contro Agostino Di Fiore uccidendolo. I difensori dei due che hanno presentato ricorso al Riesame contro gli arresti puntano l’indice sulla diversa temporalità tra le intercettazioni riportate nell’ordinanza e il momento degli spari. “Sto fuori là … ho litigato, vieni, capisci a mme…”, la famosa frase intercettata e che secondo i magistrati Esposito avrebbe pronunciato al telefono chiedendo aiuto al 17enne è datata due giorni prima dell’omicidio. E’ in quella data che ci sarebbe stata la lite tra Agostino Di Fiore e i suoi amici di Secondigliano e Francesco Esposito che avrebbe avuto la peggio. Saranno ora le immagini del sistema di video sorveglianza del locale e quelle della zona a stabilire cosa è accaduto e quando. Si stanno visionando anche le immagini attorno al Pallonetto di Santa Lucia per stabilire la partenza da casa dei rampollo degli Elia. E’ probabile che la sera del venerdì quando c’è stata la lite il giovane rampollo sia arrivato non in tempo a Coroglio e che quindi l’omicidio di Agostino Di Fiore sia addirittura premeditato e organizzato. I due l’avrebbero aspettato domenica notte all’uscita e consumato la vendetta. Chi ha sparato tra i due lo stabilirà lo Stube e l’inchiesta.
Articolo pubblicato il giorno 15 Giugno 2018 - 07:23