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Napoli, è un estorsore del clan Piscopo il giovane detenuto che ha tentato la fuga dal Loreto Mare

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“Questa mattina un assistente capo della Polizia Penitenziaria, Eugenio Abbagnano, in servizio presso la casa circondariale Poggioreale di Napoli, ha impedito con grande coraggio e senso del dovere l’evasione di un pericoloso detenuto dal centro ospedaliero di Loreto Mare, dove era ricoverato da due giorni. Lo ha fatto mettendo a rischio la propria incolumita’ e ora e’ a sua volta in ospedale per le lesioni riportate. A lui va il mio personale ringraziamento e i migliori auguri per una pronta guarigione. Il sistema carcerario non ha bisogno di eroi, ma va migliorato con interventi che aumentino i livelli di sicurezza: negli istituti, nei servizi di traduzione e in quelli di piantonamento presso le strutture ospedaliere”. E’ il testo contenuto nella nota del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede con la quale ringrazia l’agente penitenziario napoletano ferito in servizio. Solidarieta’ e parole di apprezzamento “per la professionalita’, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati di poliziotti penitenziari” all’agente sono arrivate anche da Donato Capece, segretario generale del Sappe, il sindacato autonomo Polizia Penitenziaria. “Solamente grazie a loro, ad uno in particolare rimasto ferito per non aver esitato a gettarsi dal primo piano dell’Ospedale per impedire la fuga al detenuto, se e’ stato possibile sventare la clamorosa fuga al detenuto”. “Il nostro agente non ha esitato a mettere a rischio la sua vita per fermare il fuggitivo, poi bloccato dagli altri Agenti. Una cosa grave, che poteva creare ulteriori seri problemi alla sicurezza e all’incolumita’ dei poliziotti, dei detenuti, dei cittadini e dei ricoverati”, evidenza ancora il segretario del Sappe. “La grave vicenda porta alla luce le priorita’ della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”, conclude Capece. Il detenuto protagonista dell’evasione fallita è il 23enne  Pasquale Piscopo, di Massa di Somma. Era arrivato sabato: detenuto nel padiglione Avellino a Poggioreale, in regime di alta sicurezza, era stato ricoverato a Ortopedia per un infortunio a un piede. Ieri mattina con pretesto era andato in bagno del primo piano, riuscendo a mettere tra sé e l’agente che lo piantonava quei pochi metri che gli hanno permesso di saltare dalla finestra.Piscopo era stato arrestato il 12 aprile, insieme a un complice di 36 anni, durante una operazione antiracket. Si era presentato come emissario del gruppo Piscopo, attivo a Massa di Somma, in un cantiere edile per lavori pubblici di San Sebastiano al Vesuvio per riscuotere una tangente da 1500 euro; tra gli operai, camuffati, c’erano però i carabinieri della stazione di San Sebastiano al Vesuvio e del Nucleo Operativo della Compagnia di Torre del Greco. I due erano stati bloccati dopo un breve inseguimento, i soldi erano stati recuperati e nel borsello di uno dei due erano stati trovati altri 1520, finiti sotto sequestro in quanto ritenuti provento di attività illecite; Piscopo e il complice, entrambi pregiudicati, erano stati rinchiusi nel carcere di Poggioreale con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.


Articolo pubblicato il giorno 18 Giugno 2018 - 07:04

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