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Triplice omicidio con lupara bianca, il Riesame salva Mariano Riccio e Lucio Carriola

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Napoli. Il Tribunale del Riesame ha annullato la misura cautelare che il 30 maggio scorso aveva colpito in carcere il boss del clan Amato-Pagano, Mariano Riccio e Lucio Carriola accusati insieme ad altri sei del triplice omicidio di Francesco Russo ’o dobermann, 50 anni, il figlio Ciro di 30 e Vincenzo Moscatelli, 47enne, avvenuto nel 2009 a Mugnano. Per il presunto coinvolgimento  di Riccio, i giudici delle Libertà hanno disposto la trasmissione del fascicolo al Tribunale minorile. All’epoca dei fatti – il delitto fu commesso il 15 marzo 2009 – Riccio non aveva infatti ancora raggiunto la maggiore età. Dunque, tutto da rifare. Annullata invece l’ordinanza per Lucio Carriola. Il 30 maggio scorso la Dda di Napoli aveva ottenuto gli arresti in carcere di Carmine Amato, 37anni, detenuto nel carcere di Viterbo; Cesare Pagano, 48 anni, detenuto nel carcere di Cuneo; Francesco Biancolella, 66 anni di Mugnano (l’unico libero); Lucio Carriola, 43 anni, detenuto nel carcere di Terni; Mario Riccio, 26 anni, di Mugnano, detenuto nello stesso carcere; Oscar Pecorelli, 39 anni, in carcere a Tolmezzo; Oreste Sparano, 32 anni, detenuto nel carcere de l’Aquila. Il mandante dell’omicidio sarebbe il boss pentito Antonio Lo Russo che secondo l’altro pentito Biagio Esposito, aveva chiesto la “cortesia” al gruppo del suo compare di matrimonio Cesare Pagano, di eliminare  o’ dobermann che stava diventando troppo autonomo.  Il Tribunale del Riesame si è inoltre pronunciato anche per due degli indagati per l’omicidio di Vincenzo Zambrano, detto “’o spagnolo”, ucciso il 28 luglio del 2009 sempre nell’ambito dell’alleanza tra il clan Lo Russo e quello degli Amato-Pagano. Per quel delitto, sempre alla fine del maggio scorso, sono finiti in manette Cesare Pagano, Oscar Pecorelli, Antonio Lo Russo, Biagio Esposito, Antonio Esposito detto “Quagliarella” e Giuseppe D’Ercole detto “Lione”. Per Antonio Esposito e Giuseppe D’Ercole il Riesame ha deciso di confermare la misura cautelare. Zambrano era un uomo del clan Amato-Pagano e, stando alla ricostruzione della pubblica accusa, a decidere di ucciderlo sarebbero stati proprio i capi dei due clan alleati, i Lo Russo e gli Amato-Pagano.

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(nella foto da sinistra Cesare Pagano, Antonio Lo Russo, Oscar Pecorelli, Carmine Amato, Oreste Sparano, Mariano Riccio)


Articolo pubblicato il giorno 21 Giugno 2018 - 08:37

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