E’ definitivo il reintegro nel corpo dei Carabinieri per Gianpaolo Scafarto, l’ex capitano del Noe coinvolto nel filone sulla fuga di notizie nella maxi inchiesta della Procura di Roma su Consip che vede indagati, tra gli altri Tiziano Renzi (padre dell’ex premier) e l’ex ministro Luca Lotti. La corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla Procura di Roma contro la decisione del tribunale del Riesame che nel marzo scorso ha annullato la misura dell’interdizione dal servizio per un anno per l’ufficiale dei carabinieri. Scafarto e’ attualmente in servizio a Napoli e resta indagato per falso, depistaggio e rivelazione del segreto d’ufficio. Nel ricorso firmato dal procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, dall’aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Mario Palazzi, si affermava che la decisione del Riesame rappresenta una “palese violazione del diritto penale, delle regole processuali che governano la prova indiziaria, di travisamento dell’ipotesi di accuse e dei fatti posti a suo fondamento”. Nel provvedimento respinto oggi dai giudici della Suprema corte, i magistrati di piazzale Clodio accusavano i colleghi del Riesame di avere emesso un provvedimento “che si contrappone alle regole del diritto sostanziale e processuale, della logica e del buonsenso”. In sostanza per i pm Scafarto “voleva inchiodare Renzi alle sue responsabilita’ fino ad “arrestarlo” ma cio’ e’ avvenuto anche attraverso un “travisamento dei fatti e violazione delle regole giuridiche di governo della prova indiziaria”. La decisione della Cassazione e’ stata accolta con soddisfazione dai difensori dell’ufficiale dell’Arma. “Il risultato assume maggiore rilievo anche in considerazione del fatto che per la seconda volta e in via definitiva – affermano gli avvocati Giovanni Annunziata e Attilio Soriano – l’impianto accusatorio e’ stato destituito di fondamento. Va ricordato infatti che tanto il Riesame che la Cassazione si sono espressi sulla gravita’ sugli indizi di colpevolezza, ritenendoli insussistenti. L’auspicio e’ che venga ora rapidamente restituita la serenita’ e tranquillita’ al nostro assistito”.
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