”Basta! Acerra non diventi la pattumiera della Campania”. E’ il monito del vescovo di Acerra (NAPOLI), monsignor Antonio Di Donna, alla notizia, appresa dalla stampa, del via libera della Regione Campania, ”ad una ditta che si occupera’ di realizzare nella zona industriale, un impianto in grado di stoccare i cosiddetti rifiuti speciali”. ”Se cosi’ fosse – aggiunge il presule – basta, noi non ci rassegniamo. E’ giunto il tempo di superare una visione miope e quasi schizofrenica, che mentre permette uno sviluppo autentico delle nostre terre a vocazione agricola, non mette al riparo il territorio da attivita’ che, pur dichiarando una non pericolosita’ tutta da verificare per la carenza di controlli, nulla hanno in comune con l’identita’ delle nostre terre”. Il vescovo, poi, ribadisce che ”i ‘fatti’ delle ultime settimane ci fanno pensare sempre piu’ ad un disegno strategico, da tempo denunciato, di fare di Acerra la citta’ dei rifiuti”. ”Possibile che ad Acerra – si chiede Di Donna – ci sia spazio solo per aziende che trattano i rifiuti, mentre un gioiello come ‘La Doria’, fabbrica che lavora i sughi pronti presente da anni sul territorio, azienda modello che ho visitato proprio in questi giorni la cui permanenza in citta’ rappresenterebbe un segno concreto di speranza nel futuro per le tante famiglie di lavoratori coinvolti, ma anche per uno sviluppo sano e a vocazione agricola, debba andare via?”. ”Vista la capacita’ di accoglienza del nostro territorio – conclude il presule – perche’ non creare le condizioni per un polo industriale che metta realmente insieme sviluppo agricolo, culturale e archeologico delle nostre terre?”.
Articolo pubblicato il giorno 30 Giugno 2018 - 14:17