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Il Tar del Lazio impone al Ministero dell’Interno di consegnare gli atti sullo scioglimento per camorra del comune di San Gennaro

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Il ministero dell’Interno dovra’ consegnare al Tar del Lazio tutti gli atti che nel febbraio scorso hanno portato allo scioglimento del Consiglio comunale di San Gennaro Vesuviano, comune della Citta’ metropolitana di Napoli. L’hanno deciso i giudici della prima sezione del tribunale amministrativo, i quali hanno concesso due mesi di tempo per il deposito della documentazione, fissando il 17 aprile 2019 come data di discussione di merito del ricorso proposto dall’ex sindaco Antonio Russo e da esponenti della sua amministrazione. Oggetto del ricorso e’ il decreto con il quale il presidente della Repubblica, il 12 febbraio scorso, visto un proprio precedente decreto di scioglimento dell’Amministrazione comunale rinnovata nel maggio 2014 a causa delle dimissioni rassegnate dalla maggioranza dei consiglieri eletti, e considerato che, all’esito di approfonditi accertamenti, sarebbero emerse forme d’ingerenza della criminalita’ organizzata, ha deciso di affidare a una Commissione straordinaria la gestione dell’Ente. Col ricorso si chiede proprio l’annullamento del decreto presidenziale, nonche’ della relazione del ministro dell’Interno e di tutti gli atti presupposti, collegati, connessi e conseguenziali. Il Tar, considerato che “nel bilanciamento con l’interesse pubblico, le esigenze della parte ricorrente siano tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito”, gia’ fissato nella stessa ordinanza, ha ritenuto necessario “ordinare all’Amministrazione il deposito di tutti gli atti e documenti in base ai quali e’ stato emanato il decreto di scioglimento” del consiglio comunale di San Gennaro Vesuviano, in versione integrale e senza ‘omissis’, con l’avvertenza che la conservazione e l’ostensione degli stessi atti alle altre parti del giudizio saranno sottoposti alle cautele previste dalla legge.


Articolo pubblicato il giorno 8 Giugno 2018 - 11:57


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