Assolto perche’ il fatto non sussiste. Dopo circa un’ora di Camera di consiglio il presidente del Collegio giudicante del Tribunale di Sondrio, Pietro Della Pona, ha pronunciato oggi pomeriggio la sentenza di assoluzione nei confronti di Domenico Spellecchia, di Avellino, ex primario del reparto di ginecologia dell’ospedale di Chiavenna in provincia di Sondrio. Il ginecologo, che quattro anni fa venne arrestato dalla Squadra Mobile della questura di Sondrio, era accusato di abusi sessuali commessi in danno di 18 sue pazienti, alcune delle quali costituitesi parti civili nel processo il cui pm Luisa Russo, titolare dell’inchiesta, ha dichiarato che si riserva la possibilita’ di impugnare la sentenza dopo le motivazioni. “Ora e’ finito un incubo – ha affermato il dottor Spellecchia, affiancato dal suo avvocato Giuseppe Romualdi – e voglio subito tornare a lavorare nell’ospedale di Chiavenna e riprendere in mano la mia vita, rovinata in questi anni da accuse infamanti. Non pensavo che i giudici del Tribunale di Sondrio avrebbero avuto il coraggio di assolvermi, temevo nei condizionamenti di una piccola realta’ locale. Devo ricredermi: giustizia c’e’ stata perche’ non ho mai fatto nulla contro le donne”. “E’ stato un vero calvario – confessa il professionista – e ho anche pensato di suicidarmi. Ora chiedo all’Azienda sanitaria, di cui sono ancora dipendente, ma sospeso dal servizio, di ridarmi il mio posto di lavoro a Chiavenna per continuare a svolgere la mia professione in ospedale, come ho sempre fatto con correttezza e scrupolo prima dell’ingiusto arresto”. All’uscita dal Tribunale tante donne, che hanno sempre creduto nella sua innocenza, lo hanno applaudito e abbracciato.
Articolo pubblicato il giorno 12 Giugno 2018 - 22:58