Subito scintille in avvio. La posta in palio è altissima, così come la tensione tra le due squadre: nei primi tre minuti di gioco, l’arbitro Federico La Penna è subito messo a dura prova dai 22 in campo: tanto nervosismo in campo con Nestorovski e Krajnc che vengono subito al faccia a faccia, dopo uno spintone dell’attaccante rosanero ai danni di Terranova. Il difensore va a muso duro per difendere il compagno e viene ammonito. I cartellini però non sembrano frenare l’agonismo: molte le interruzioni di gioco in avvio e la prima occasione prova a crearla Soddimo andando via sulla sinistra a Dawidowicz, ma l’ex Pescara si lascia cadere in area non appena sente il tocco del suo marcatore. Cartellino per l’esterno e infortunio per il polacco, che cade male nel tentativo di fermare la corsa del numero 10 del Frosinone: entra Szyminski. Al 12’ il Palermo sfiora il vantaggio con un gran destro dalla distanza di Murawski, sul quale Vigorito si supera andando a smanacciare con il pallone dall’angolo basso. La tensione non accenna a diminuire: su un calcio di punizione Ciofani toglie il pallone dalla testa di Terranova, meglio posizionato. Tra i due compagni c’è uno duro scontro, prima del chiarimento. La gara fatica a decollare, tante le interruzioni: al 30’ sono già cinque gli ammoniti in campo. Molte meno le occasioni da rete, una per parte: prima Coronado schiaccia troppo il destro, mentre Pomini è attento sul tentativo di Crivello. La prima vera occasione per il Frosinone porta la firma di Camillo Ciano: la sua rasoiata dal limite dell’area sfila a un soffio dal palo della porta di Pomini. Nel finale di tempo le squadre abbassano l’intensità dopo una gara da saloon: Palermo e Frosinone non riescono a offrire lo stesso spettacolo della gara di andata, le occasioni si contano sulle dita di un mano anche a causa del grande agonismo in mezzo al campo. Difficile per i giocatori più tecnici riuscire a trovare spunti vincenti in una sfida tatticamente perfetta. Il primo tempo finisce con un’occasione per parte e sei ammoniti nell’arco dei quarantacinque minuti, in una gara molto nervosa.
Secondo tempo
La ripresa inizia seguendo lo stesso copione dei primi 45 minuti: partita spezzettata fino al 7′, quando Maiello si inventa un capolavoro: l’ex Empoli piazza il destro a giro nell’angolo e fa esplodere di gioia lo “Stirpe”. È la svolta della partita: lo stadio del Frosinone è una bolgia, Soddimo sfiora il raddoppio provando il tiro di controbalzo. Al 15′ della ripresa la partita si fa incandescente a causa di un fallo di Brighenti su Coronado: il numero dieci del Palermo salta il difensore, che lo stende proprio a ridosso dell’area di rigore. Il direttore di gara concede la punizione, poi cambia idea e indica il dischetto tra le proteste del Frosinone. Passano alcuni secondi concitati e l’arbitro torna sulla sua decisione iniziale e decide di far battere il calcio di punizione tra le proteste dei palermitani: ne viene fuori una rissa al termine della quale Dawidowicz viene espulso dalla panchina. Un episodio dubbio in cui sarebbe stato utile il Var. Il Frosinone avrebbe la possibilità di chiudere il discorso promozione con Camillo Ciano che prova a bissare il bolide dell’andata, ma stavolta è meno preciso. La partita continua a essere spezzata dalle interruzioni. Gori va a terra per un dolore alla spalla: infortunio che lo costringerà a lasciare il campo. Negli ultimi dieci minuti il Palermo prova l’assedio: Coronado ci prova con un tiro dalla media distanza, ma è una soluzione dettata più dalla disperazione che altro, pallone che finisce alto. La squadra di Stellone prova ad alzare il baricentro ma senza riuscire a organizzare la manovra con lucidità: il pallone scotta sempre più tra i piedi dei 22 in campo ma i rosanero non riescono a trovare la via della rete. Nel finale succede praticamente di tutto: si arriva oltre il 50’ anche a causa dei palloni lanciati in campo da alcuni calciatori per rallentare il gioco. Al 96′ Ciano va via da solo in contropiede e trova il gol del 2-0 che regala al Frosinone la promozione in Serie A, con lo “Stirpe” che invade il terreno di gioco per festeggiare con un minuto d’anticipo rispetto al recupero concesso dall’arbitro.
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