L’onda lunga del centrodestra si e’ fatta sentire anche ai ballottaggi per l’elezione dei sindaci. Se nel primo turno delle amministrative, il 10 giugno scorso, su sei capoluoghi ne aveva conquistati quattro (Treviso, Catania, Vicenza, Barletta), lasciando al centrosinistra Brescia (conferma) e Trapani (c’era gestione commissariale), nel turno di ieri 7 capoluoghi sono andati al centrodestra (Sondrio, Massa, Pisa, Siena, Viterbo, Ragusa, dove il sindaco e’ sostenuto da FdI e civiche, e Terni), 3 al centrosinistra (Ancona, conferma e unico capoluogo di regione dove si e’ votato; Brindisi e Teramo, entrambi erano del centrodestra), uno ai Cinquestelle (Avellino, strappato al centrosinistra) e tre a sindaci indipendenti da partiti e sostenuti invece da liste civiche (Messina, Imperia, con il ritorno a sindaco di Claudio Scajola che appoggiato da quattro liste civiche sconfigge il centrodestra, e Siracusa).In precedenza, tra i capoluoghi dove si e’ votato il 10 giugno e ieri, il centrodestra contava solo su 3 sindaci; il centrosinistra ne contava 17, tra cui le roccaforti Siena, Pisa, Massa, Terni e Avellino. Il Movimento 5 Stelle vince ad Avellino ma perde il sindaco di Ragusa. Nei ballottaggi dei Comuni non capoluogo di provincia da segnalare la vittoria del Movimento 5 Stelle, sostenuto dalla Lega, a Imola (dopo 73 anni di amministrazioni ‘rosse’), a Pomezia e Acireale. Il centrosinistra vince ad Altamura, Pontecagnano, Fiumicino, San Dona’ di Piave, Salsomaggiore, Seregno, Velletri e nel III Municipio di Roma (zona Montesacro). Il centrodestra a Spoleto, Sarzana, Ivrea, Castellammare di Stabia, Cinisello Balsamo, Anagni, Martellago, Orbassano, Pietrasanta, Seveso, Umbertide. Un secondo turno elettorale che ha visto l’affluenza sotto il 50%, per la precisione e’ stata del 47,61% (Sicilia esclusa), ovvero alle urne e’ andato meno di un elettore su due. Ai ballottaggi siciliani i votanti sono stati meno: 40,11%, addirittura in calo del 20,67% rispetto a due settimane fa.Tra le regioni, spiccano Toscana e Umbria, ormai non piu’ definibili regioni ‘rosse’: nell’una Massa, Pisa e Siena, nell’altra Terni, Spoleto (anche se sul filo di lana, 50,27% per Umberto de Augustinis e 49,73% per Camilla Laureti) e Umbertide, la ‘piccola Russia’ per le elevate percentuali di un tempo a favore della sinistra, segnando il rovesciamento di fronte in quelle che erano ritenute roccaforti del centrosinistra. In Puglia invece il centrodestra ha conquistato un solo comune, quello di San Nicandro Garganico (Foggia), mentre il centrosinistra ha fatto suoi 7 Comuni su 11, e spicca il risultato di Brindisi, unico capoluogo di provincia chiamato alle urne in questa regione, con il successo della coalizione Pd-Leu-Civiche di sinistra. Sempre in Puglia da segnalare che ad Altamura, uno dei piu’ grossi centri regionali, ha vinto una donna, l’avvocato Rosa Melodia, per il centrosinistra, mettendo fine a un dominio del centrodestra durato 20 anni. Quanto al Lazio, Esterino Montino fa il bis a Fiumicino per il centrosinistra, a Viterbo invece passa il centrodestra con Giovanni Maria Arena, come pure ad Anagni, dove Daniele Natalia sconfigge il candidato di Casapound, ma perde a Formia e Aprilia. Il M5s vince a Pomezia.
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