E’ stato un attacco senza precedenti quello che il candidato a sindaco di Castellammare, Tonino Scala per la lista Leu ha sferrato nei confronti di due suoi competitor sul tema della camorra. Un tema centrale in una città difficile come Castellammare. Scala lo ha fatto nel corso di un confronto pubblico organizzato dalla pagina web Sos Stabia ricordando come Luigi Bobbio, ex sindaco stabiese sfiduciato dalla sua stessa maggioranza, nel 2013 invitava gli stabiesi a non votare il centro destra perché nelle liste c’erano parenti di camorristi e di boss della camorra stabiese. Quello di Scala è stato un attacco a Gaetano Cimmino candidato sindaco del centrodestra e che è rimbalzato sul candidato di centro Andrea Di Martino.
“E’ importante non portare in consiglio comunale candidati in odore di camorra, non votarli è un atto di coraggio”, ha spiegato con forza Tonino Scala ricordando che c’è un inchiesta in corso da parte della Dda di Napoli con un verbale secretato che contiene le dichiarazioni dell’ex sindaco Toni Pannullo che aveva parlato di ingerenze della camorra su alcuni importanti appalti a Castellammare nella scorsa consiliatura. E Scala ha tirato fuori l’asso dalla manica ricordando appunto le dichiarazioni di Bobbio del 2013 fatte in una conferenza stampa prima del voto amministrativo e secondo il quale nelle liste di centro destra c’erano una cugina del boss Cesarano, il fidanzato della figlia di un componente della famiglia Procida, anche questi legati ai Cesarano (con un congiunto che sta scontando l’ergastolo in carcere e con un altro pentito morto in circostanze misteriose) e ancora il figlio di un condannato per associazione esterna sempre al potente clan Cesarano. Ci sono ancora oggi nelle liste i cosiddetti “incandibabili”? Sembra di si alla luce di quanto ribadito con forza da Tonino Scala. E dove sono? “E’ giusto che la città sappia quali sono stati quei consiglieri comunali che con metodi camorristici e mafiosi hanno ricattato Toni Pannullo. Perchè c’è un’inchiesta della Procura di Torre Annunziata, ci sono degli atti secretati in commissione antimafia e io sono seriamente preoccupato che si possa eleggere un sindaco, eleggere una maggioranza e sciogliere per la prima volta nella storia di Castellammare per infiltrazioni camorristiche. Perciò ritengo che sia importante non portare in consiglio comunale quei consiglieri comunali”. Andrea Di Martino chiamato in causa dal canto suo ha parlato di “minuetto” della politica contro le novità e che “sulla camorra bisogna essere seri”. Scala si è augurato che questi nomi di “incandidabili” escano prima di venerdì per “far comprendere ai cittadini in quali liste sono quei nomi in modo da non votarli”. Massimo De Angelis, l’unico che insieme a Scala si è battuto sulla pulizia delle liste ha sottolineato: “E’ opportuno fare chiarezza prima”. Poi Tonino Scala ha puntato ancora una volta sul tema del voto pulito e della camorra. Cimmino ha giurato che “nelle mie liste non ci sono candidati in odore di camorra”. A quel punto la provocazione di Scala: “Nel caso escano fuori nomi nelle tue liste, ti dimetti?”, Cimmino non ha risposto ricordando che quei candidati non sono presenti nelle sue liste. Ma Scala lo ha invitato a rileggere bene le sue liste. Ora si attende che entro domani si faccia chiarezza su questo tema dei candidati in odore di camorra e che i nomi escano fuori.
Articolo pubblicato il giorno 7 Giugno 2018 - 18:03 / di Cronache della Campania