Detenuto nord africano ridotto in gravi condizioni da suoi connazionali in cella nel carcere di Fuorni a Salerno per vecchi rancori. Alla luce dell’ennesimo episodio di violenza che si verifica nel penitenziario salernitano il Sappe ha sollecitato un’ispezione da parte dei funzionari del Ministero della Giustizia chiedendo maggiori garanzie per il personale affinché sia dotato di strumenti difensivi, già in uso ad altri corpi di polizia, come la pistola elettrica o lo spray al peperoncino, spiegando che “si attiverà a far interrogare con atto parlamentare il nuovo ministro della Giustizia sulla questione penitenziaria salernitana. Per quanto riguarda le aggressioni ai danni degli agenti della polizia penitenziaria i numeri fanno rabbrividire: solo nel 2017 le colluttazioni all’interno delle carceri italiane sono state 7.446 ed i ferimenti 1.175. La situazione, poi, a Fuorni è drammatica”. Il Sappe rimarca che il sistema di video sorveglianza è ancora incompleto e nel penitenziario di registra grave carenza di personale. Il detenuto ferito ora è ricoverato all’ospedale di Salerno avendo riportato gravi ferite alla testa e al torace. L’aggressione è avvenuto nella mattinata di sabato mentre i vertici del penitenziario cittadino erano impegnati con le altre autorità nei festeggiamenti in occasione della festa della Repubblica. L’uomo era arrestato la scorsa settimana nel corso del blitz contro gli spacciatori del Lungomare di Salerno ed era stato messo nella sezione destinata ai reclusi per reati comuni. E’ stato affrontato dai compagni che volevano regolare i conti in merito ad una questione sorta durante una precedente detenzione del nord africano. Così hanno cominciato a massacrarlo di botte colpendolo con calci e pugni alla testa e al torace. È stato il tempestivo intervento degli agenti della polizia penitenzia richiamati dalle urla dei detenuti ad evitare il peggio.
Articolo pubblicato il giorno 4 Giugno 2018 - 07:41 / di Cronache della Campania