Nella giornata di ieri, un detenuto straniero, nel carcere di Pesaro, all’atto della perquisizione ai fini della successiva traduzione in altro Istituto Penitenziario, ha aggredito con una lametta da barba un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria, fatto che non ha avuto ripercussioni ancora più gravi, solo grazie all’immediato intervento di altro personale di Polizia Penitenziaria. A dare la notizie è L’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) per voce del Segretario Generale Leo Beneduci che dichiara.Durante la fase di contenimento del detenuto, lo stesso riusciva a sferrare un pugno al volto all’Assistente Capo. I Colleghi immediatamente soccorsi presso il locale Nosocomio, hanno riportato rispettivamente tre e dieci giorni di prognosi.”Per chi non l’avesse ancora compreso la situazione nelle carceri Italiane comincia a farsi esplosiva e i fatti di Ariano Irpino prima e di Ivrea adesso parlano chiaro e sempre più grandi sono i rischi per gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria. A fronte di tale situazione è sempre più urgente – conclude Beneduci – che la nuova Autorità politica della Giustizia dia concreti segnali di innovazione nella gestione delle carceri e nell’organizzazione della Polizia Penitenziaria in quanto sarebbe la peggiore delle situazioni ritenere che sommosse, suicidi e aggressioni nei confronti di appartenenti alla Polizia Penitenziaria debbano costituire la regola del normale andamento del sistema penitenziario Italiano”.
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