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Da tre anni senza stipendio: incatenati i lavoratori del Consorzio di Bonifica Aurunco

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Decine di salari arretrati, addirittura per alcuni fino a quaranta, e stagionali non ancora assunti: sono le due ragioni che hanno spinto questa mattina i lavoratori del Consorzio di Bonifica Aurunco – ente pubblico che si occupa di irrigazione e bonifica dei terreni, in particolare agricoli, nella piana del Garigliano, tra il Casertano e il Basso Lazio – a incatenarsi davanti all’ingresso degli uffici, a Sessa Aurunca. Ventidue i dipendenti a tempo indeterminato del Consorzio, che avanzano dalle venti alle quaranta mensilita’; a causa delle difficolta’ economiche dell’ente, che ha debiti per decine di milioni di euro dovuti – secondo quanto sostengono – anche ad una forte evasione da parte dei contribuenti – ovvero agricoltori ma anche Comuni – non sono stati assunti i 70 lavoratori stagionali, alcuni dei quali hanno preso parte alla protesta, mentre la campagna di irrigazione dei fondi agricoli non e’ ancora partita. Peraltro l’ente e’ stato commissariato dalla Regione nel 2011, e lo e’ ancora. “Il Consorzio Aurunco – spiega Emilio Forte, dipendente nonche’ delegato sindacale della Flai-Cgil – sta battendo ogni record di inefficienza e mala gestione. Non ce la prendiamo con i commissari che sono gli unici che stanno provando a farci avere quanto ci spetta, ma con la politica, che continua a non mantenere le promesse”. Con una situazione debitoria cosi’ disastrosa, e i conti-correnti dell’ente pignorati dai creditori, il Consorzio andrebbe messo in liquidazione con apposita legge regionale, “ma la politica continua a non volerlo per non perdere sostegno”. A febbraio furono pagati degli stipendi arretrati con un escamotage, ovvero quello di far liquidare le mensilita’ da un altro consorzio, quello di Napoli-Volla, cui furono trasferite con delibera di giunta regionale, per un tempo limitato di tre mesi, le funzioni di quello Aurunco. “L’ulteriore delibera emessa dall’esecutivo regionale De Luca il 31 maggio scorso, proroga in pratica quella di gennaio per altri tre mesi, ma senza indicare i fondi a disposizione; a gennaio erano 500mila euro, ma sono quasi esauriti e non basteranno per assumere gli stagionali e pagare qualche arretrati ai dipendenti a tempo indeterminato”.


Articolo pubblicato il giorno 5 Giugno 2018 - 11:38

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