La Corte di Assise d’Appello di Napoli ha dimezzato la condanna a 20 anni di reclusione inflitta in primo grado a Nello Mormile, il dj di 31 anni che a bordo della sua auto, all’alba del 25 luglio 2016, percorse, contromano e a vari spenti, un lungo tratto della tangenziale di Napoli provocando un grave incidente stradale in cui persero la vita la fidanzata, Livia Barbato, e Aniello Miranda, che a bordo della sua vettura si stava recando a lavoro. In primo grado, Mormile, che ha sempre riferito di non ricordare l’accaduto, e’ stato condannato, il 14 luglio 2016, a 20 anni di carcere. In Appello, invece, gli sono stati inflitti dieci anni e due mesi. In primo grado, al termine di un processo con rito abbreviato, Mormile venne riconosciuto colpevole di omicidio volontario. Secondo i giudici della Corte di Assise d’Appello, invece, il grave incidente stradale, che costo’ la vita a due persone, fu causato da negligenza. L’imputato sostenne che fu dovuto al fatto che era in stato di ubriachezza: percorse cinque chilometri contromano, alcuni addirittura a fari spenti, per poi finire la sua corsa contro l’auto di Miranda, che si stava recando al lavoro. L’attivita’ investigativa si avvalse anche di un video in 3d, prodotto dalla sottosezione Fuorigrotta dalla Polizia stradale di NAPOLI, nel quale fu delineato, nei minimi particolari, il percorso, dall’inversione a U all’impatto con l’auto di Miranda.
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