I carabinieri del Nas di Milano, nelle province di Milano, Lodi, Caserta e Napoli, hanno dato esecuzione alla misura cautelare detentiva emessa dal gip del Tribunale di Milano nei confronti di 14 persone (8 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 2 di obbligo della sottoposizione alla firma presso la polizia giudiziaria), ritenute responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale e ricettazione di farmaci successivamente inviati all’estero. L’indagine, denominata ‘Sic iubeo’ e a cui hanno partecipato i militari dei rispettivi comandi provinciali e dai Nas competenti per territorio, è stata avviata dai militari del Nas nel 2015 e ha consentito di individuare un radicata organizzazione criminale stabilmente dedita al rastrellamento illecito di medicinali presso le farmacie di tutta la Lombardia, utilizzando ‘ricette rosse’ provento di furto presso strutture ospedaliere e medici di famiglia, che venivano poi compilate con dati falsi intestati ad ignari o inesistenti pazienti, in totale esenzione del ticket, riuscendo ad approvvigionarsi fraudolentemente di ingenti quantità di farmaci. I medicinali così ottenuti venivano veicolati all’estero tramite complicità nel settore della distribuzione nell’area campana, che operavano materialmente la spedizione, essenzialmente verso Paesi extraeuropei, utilizzando canali distributivi illegali e in totale assenza di qualsiasi attenzione alla corretta modalità di conservazione dei prodotti, con grave pericolo per la salute delle persone.
L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha consentito di operare l’arresto in flagranza di reato di 5 soggetti sorpresi, durante le investigazioni, in possesso di farmaci ricettati; la denuncia in stato di libertà di 48 fiancheggiatori e collusi, a vario titolo, con l’organizzazione principale; il rintraccio di migliaia di ricette mediche, già contabilizzate nei flussi della Regione Lombardia per il rimborso, con l’accertamento di un danno erariale al Servizio Sanitario Nazionale quantificato in oltre 500 mila euro, per il solo anno 2016; l’individuazione di un canale illecito di reimpiego degli ingenti profitti ottenuti dall’organizzazione criminale nell’ambito di una parallela attività di procacciamento e spendita di banconote false, oggetto di sequestro nel corso delle attività investigative.
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