La Dda di Napoli ha chiuso le indagini e ha chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio per Luigi Vicorito e Luigi Giuliano o’ rre, ex potente boss di Forcella da anni collaboratore di giustizia. I due sono accusati di aver ucciso e gettato in mare 34 anni fa Salvatore Ferraiuolo, uomo di fiducia del boss di Forcella e considerato un confidente delle forze dell’ordine. Luigi Giuliano, reo confesso, ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato. Per Luigi Vicorito, attualmente libero, ha scelto il rito ordinario e in caso di condanna finirà in carcere.
I moventi di questo Cold Case sono due. Il primo, come ricostruito da Il Roma, è che Salvatore Ferraiuolo, che spesso era casa dei Giuliano perché considerato un uomo di fiducia della cosca, fu sorpreso a frugare nella stanza di Carmela Marzano, moglie di Luigi. Alcuni collaboratori di giustizia hanno riferito di questo movente ma dietro in realtà c’era altro. Ferraiuolo era stato accusato di un reato per il quale difficilmente chi è accusato nella camorra può salvarsi: fare la spia. Luigi Giuliano iniziò ad indagare su quanto faceva il suo affiliato e alla fine si convinse che era arrivato il momento di ucciderlo. Questa la cruda verità messa nero su bianco per il delitto messo a segno ai danni del ragazzo, che all’epoca era appena 20enne, ma era già inserito nel sistema. Ferraiuolo fu ammazzato per un sospetto e per aver frugato in una borsa che conteneva 80 milioni di vecchie lire in casa del boss che all’epoca comandava Napoli e che decideva la vita e la morte di chiunque. Anche se su questo delitto a parte accusare se stesso ha accusato anche tutti gli altri componenti della Cupola che all’epoca aveva formato la Nuova Famiglia, ovvero il sistema criminale che aveva contrastato la Nco di Raffaele Cutolo che negli anni Ottanta voleva appropriarsi di tutta quanta la Campania.
Articolo pubblicato il giorno 25 Giugno 2018 - 08:53 / di Cronache della Campania