E’ un atto di accusa pesantissimo quello che ha fatto il gip del Tribunale per i minori di Napoli nell’ordinanza di custodia cautelare dei tre baby orchi di Castellammare che nel mese di aprile scorso hanno violentato, filmato e minacciato in gruppo una dodicenne di Gragnano. I tre sono rinchiusi nel centro di prima accoglienza dei Colli Amineai a Napoli. Scrive il gip: “Gli indagati si sono limitati ad ammettere quanto non poteva essere contestato, assumendo un atteggiamento che tende a sminuire le proprie responsabilità. Il video, tuttavia, è più che chiaro nell’evidenziare la brutalità anche verbale utilizzata nei confronti della ragazzina, che appare assolutamente in balìa del branco che non perde occasione per insultarla e tenerla costantemente in stato di soggezione, vissuti, si deve Un comportamento — scrive ancora il giudice — che evidenzia l’assoluta assenza di considerazione dell’ altro che, nel caso di specie, è solo uno strumento per il soddisfacimento delle proprie voglie”. Dall’ordinanza emerge un ritrattodei tre adolescenti, due dei quali provengono da famiglie legate al clan D’Alessandro. Non a caso rimarca ancora il giudice: “tutti e tre sono incapaci di comprendere il grave disvalore delle loro condotte, che almeno in parte tentano di attribuire alla “fama” della parte lesa. La misura proposta dal pm appare assolutamente adeguata, in quanto qualsiasi misura meno afflittiva non consente quella presa di coscienza che è il presupposto per poter avviare qualsiasi percorso di revisione dei propri comportamenti. Il collocamento in comunità, infatti, può avere efficacia solo quando, preso atto dei propri vissuti, si deve avviare una fase di approfondimento volto a riprendere un corretto percorso di vita». Intanto la dodicenne di Gragnano “vittima sacrificale” del branco di baby orchi l’altro giorno è stata ‘costretta’ a rivedere per motivi di indagine i video della violenza subita. Ha riconosciuta senza ombra di dubbio i suoi violentatori ma non ha retto fino alla fine alla visione ed è scoppiata in lacrime. Ora gli avvocati dei tre stanno preparando il ricorso al Tribunale del Riesame sperando in una misura cautelare più lieve.
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