Castellammare. Uno dei tre baby orchi stabiesi arrestati ieri dalla polizia per aver violentato in gruppo una ragazzina di 12 anni di Gragnano ha un cognome pesante: è parente di un boss di camorra, un altro è un suo lontano parente ma la sua famiglia non ha legami con la criminalità, il terzo, il vero protagonista della brutale storia, e tra l’altro quello che le maggiori responsabilità, è figlio di un affiliato. Insomma un quadro familiare raccapricciante. Ed è nelle grinfie dei dei tre bruti, tutti di 14 e 15 anni (uno ha compiuti 14 anni il mese scorso) che è caduta la giovanissima di Gragnano. I tre da ieri sono in stato di fermo con le pesanti accuse di violenza sessuale per il terzo anche di estorsione. Il decreto è stato firmato dal pm Pavani della Procura per i minori di Napoli. Un quarto indagato è risultato estraneo ai fatti ed è uscito dalla vicenda. La dodicenne era stata fidanzata con il terzo. Secondo il racconto fatto alla polizia di Castellammare, che sta conducendo le indagini, la ragazzina aveva perso la sua innocenza nel dicembre del 2017. Lei all’epoca aveva solo 11 anni e lui appena 13. L’aveva portata sulla spiaggia e l’aveva costretta a fare sesso. “Mi vergognavo di quello che ho fatto. Perciò ho creduto che tutto quello che ne è seguito fosse colpa mia”. La loro è stata una storia d’amore che lei credeva bellissima e invece si é trasformata in un incubo. Si era fatta fare anche delle foto nuda. La storia però ben presto è diventata diversa, molto, Lui la costringe a fumare una spinello, la violenta in continuazione e la picchia. E comincia a minacciarla e a ricattarla. Le estorce 200 euro “altrimenti mando foto e filmati elle tue amiche di scuola”, le dice. Poi lei trova il coraggio di troncare quella storia d’amore diventata un incubo. Continua a frequentare la villa comunale di Castellammare. Si incontra con un amico del suo ex, è uno dei tre arrestati ieri. E’ quello col cognome pesante. Lui la invita a una festa, lei accetta: “Era carino, mi piaceva” dirà nel suo racconto alla polizia. Invece la porta alle Terme di Stabia abbandonate al degrado. “Mi ha spinto ad entrare, mi ha fatto male. Ho iniziato ad avere paura”. E’ li che è cominciato il suo incubo. All’interno trova g l’ex fidanzato e l’altro amico. L’hanno insultata, e poi hanno iniziato a violentarla a turno, mentre gli altri filmavano. Un incubo durato poco più di 10 minuti ma una eternità per lei. Prima di andare via, quello col cognome pesante la minaccia: “Veniamo a picchiarti fino a casa se ci denunci. Facciamo vedere i video a tutti”. La ragazzina va in depressione, tanto da dimenticarsi persino il giorno del suo compleanno. La madre si accorge che qualcosa non va. Lei crolla e racconta tutto ai genitori. Vanno alla polizia e spiegano l’accaduto. Partono le indagini, fino al fermo di ieri. Il resto è una storia giudiziaria ancora da scrivere. ;a forse sarebbe stato meglio non averla mai scritta.
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