Napoli. La “zia” Rosaria Pagano ha optato per il processo con il rito ordinario che prevede tempi più lunghi rispetto al rito abbreviato al quale hanno aderito i suoi presunti complici nel traffico di droga. Ieri in 17 sono stati condannati a pene complessive per quasi due secoli di carcere. Ma lei tra gli imputati non figurava. Tra non molto uscirà dal carcere (non è neanche più al 41 bis) perché avrà finito di scontare la pena definitiva per riciclaggio. Poi (se non ci saranno novità giudiziarie) l’aspetta il lungo iter processuale con il rito ordinario dove dovrà difendersi dall’accusa di traffico di droga e associazione per delinquere. Ad aprile scorso lei e tutti gli altri 17 arrestati nel blitz del gennaio del 2017 furono ‘scarcerati’ per decorrenza dei termini della custodia cautelare. Zia Rosaria è in carcere per il reato di riciclaggio. Gli altri sono stati quasi tutti scarcerati e hanno affrontato da liberi il processo che si è concluso ieri in primo grado.
Il gup Egle Pilla all’esito del rito abbreviato ha condannato: Mario Avolio, 20 anni di reclusione in continuazione; Vincenzo Barbella, 12 anni in continuazione; Daniele Bolognini, 6 anni e 8 mesi; Vincenzo Bolognini, 8 anni; Massimo Cesarini, 10 anni in continuazione; Patrizio Corvietto, 9 anni in continuazione; Gennaro D’Angelo, 6 anni e 8 mesi; Mario De Marinis, 4 anni; Carmela Ferro, 1 anno e 4 mesi; Giovanni Miliardi, 1 anno e 8 mesi in continuazione; Giuseppe Iavarone, 10 anni in continuazione; Giuseppe Leonardi, 14 anni in continuazione; Leonardo Leonardi, 9 anni in continuazione; Luigi Leonardi, 8 anni e 8 mesi in continuazione; Ferdinando Lizza, 20 anni in continuazione; Giovanni Onorato, 10 anni in continuazione; Salvatore Manzo, 16 anni in continuazione; Salvatore Tufo, 18 anni in continuazione.
Articolo pubblicato il giorno 13 Giugno 2018 - 08:32