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Napoli

Camorra, prima pagavano il pizzo al clan Veneruso e poi ricevevano la droga da spacciare.

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L’appuntamento per pagare il pizzo ai fornitori della droga era sempre di venerdì vicino al paninaro perché chi riscuoteva era goloso. Cinquecento euro a settimana e solo dopo aver riscosso la somma si davano le indicazioni su dove e quando andare a prelevare i nuovi quantitativi della droga per alimentare la piazza. Il traffico di droga tra Volla, Cercola, Pollena Trocchia, Casalnuovo e San Giorgio a Cremano è stata sgominato dai carabinieri della compagnia di Torre del Greco con il coordinamento della Dda di Napoli e che è culminato con 14 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Dario Gallo. Dei 14, tre sono donne ed hanno avuto un ruolo alquanto determinante nell’attività illecita; il più giovane ha appena compiuto 20 anni. Di tutti gli indagati 12 erano liberi, 2 già detenuti per droga: 10 andranno in carcere, per 3 è scattato il divieto di dimora nella Campania, per uno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Si tratta di Mabrouk Bouzidi detto Rocco, Alfredo Confuorto, Gennaro Cuorvo, Vincenzo De Mato,Francesco Di Marzo,Pasquale Matarazzo, Francesco Morino, Monica Morino, Giovanni Varetti, Diego Carmine Vuolo, Luciano Del Giacinto, Elisa Carbone, Luigi Picardi e Filomena Sorrentino. Dalle intercettazioni, inoltre, sono emerse le espressioni criptiche che gli spacciatori utilizzavano con i loro clienti e viceversa. Espressioni come: “il pallone… il 5″ o «”tre caffè, dove te li porto?”. O ancora conversazioni tra gli stessi esponenti delle bande: “i cornetti te li porto per dietro?” e la risposta “nooo, per dietro c’è sta macchina”, alludendo alla presenza di un’auto d’ordinanza. A confezionare le dosi erano soprattutto le donne, nelle loro case, mentre la consegna o avveniva nelle case stesse o per strada in luoghi ben precisi che si indicavano per telefono. Secondo l’ipotesi accusatoria, non avrebbero fatto parte tutti dello stesso sodalizio criminale, bensì di due diverse organizzazioni operanti nello stesso periodo e nello stesso territorio. Da una parte Pasquale Matarazzo e Monica Morino che  sarebbero presunti promotori, dirigenti e organizzatori del primo gruppo, avente centro in via Cristoforo Colombo. I due avrebbero provveduto ad acquistare la droga e far preparare le singoli dosi da distribuire sulle locali piazze di spaccio. Elisa Carbone, madre di Matarazzo avrebbe svolto il ruolo di presunta custode e cassiera. Vuolo sarebbe stato incaricato di confezionare lo stupefacente in dosi e di rifornire i presunti pusher. Francesco Morino, Sorrentino e Del Giacinto avrebbero detenuto le dosi di cocaina per lo spaccio in strada, custodendole e cedendole agli acquirenti. A capo dell’altro sodalizio vi sarebbero stati Cuorvo e De Mato. Secondo gli investigatori, Varetti sarebbe stato invece il fornitore di stupefacenti. Rocco, Confuorto, Di Marzo e Picardi, infine, avrebbero operato da pusher nella piazza di spaccio di via Alfieri, coadiuvati dai minori V.C. e E.V.
LE MISURE CAUTELARI IN CARCERE

PUBBLICITA

Mabrouk (alias Rocco) Bouzidi 20 anni, Cercola ,

Alfredo Confuorto 23 anni, Volla

Gennaro Cuorvo, 28 anni, Nola

Vincenzo De Mato, 30 anni, San Giorgio a Cremano

Francesco Di Marzo, 43 anni, Pollena Trocchia

Pasquale Matarazzo, 38 anni, Volla

Francesco Morino,  42 anni, Cercola

Monica Morino, 34 anni, Volla

Giovanni Varetti,  34 anni, Volla

Diego Carmine Vuolo, 37 anni, Volla
DIVIETO DI DIMORA IN CAMPANIA
Elisa Carbone, 64 anni, Volla

Luigi Picardi, 27 anni, Cercola

Filomena Sorrentino, 27 anni, Cercola

OBBLIGO DI PRESENTAZIONE ALLA POLIZIA

Luciano Del Giacinto 24 anni, San Giorgio a Cremano


Articolo pubblicato il giorno 14 Giugno 2018 - 10:50


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