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Camorra: condanne per 67 anni di carcere al gruppo ‘scissionista’ del clan Mazzarella

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Cinque condanne sono state emesse dal gup Alessandra Ferrigno del tribunale di Napoli nei confronti di altrettanti esponenti del gruppo  cosiddetto “scissionista” delle Case Nuove del clan Mazzarella: Salvatore Sembianza (difeso dai penalisti Francesco Buonaiuto e Diego Pedicini) è stato condannato 14 anni e otto mesi per l’omicidio di Pasquale Grimaldi nipote del capoclan di Soccavo, Ciro  detto ‘o settirò, il 19 giugno 2006 e per il tentato omicidio di Enrico Esposito: per Sembianza viene esclusa l’aggravante della premeditazione e sono state ritenute le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti;Il gup ha inoltre condannato il pentito Salvatore Maggio a 12 anni  sempre per l’omicidio Grimaldi e per il tentato omicidio Esposito, e alla pena di 5 anni per associazione camorristica; Gennaro Catapano è stato condannato a 16 anni di reclusione; Raffaele Micillo e Domenico Di Perna sono stati condannati a dieci anni di reclusione per il tentato omicidio Persico. Il gruppo degli “Scissionisti” capeggiato da Salvatore Maggio era stato arrestato nel luglio scorso dalla squadra mobile di napoli, solo Salvatore Sembianza in quella occasione era riuscito a sfuggire alla cattura, ma fu arrestato a settembre in un B&B in via Nuova Poggioreale. Ad incastrare in maniera particolare Maggio e Sembianza erano state le dichiarazioni dell’ex boss del clan Puccinelli, ora pentito Davide Leone:  “Salvatore Sembianza guidava il mezzo mentre Salvatore Maggio è stato l’esecutore materiale dell’omicidio di Pasquale Grimaldi. Dal mio balcone ho visto Sembianza e Maggio sul motorino arrivare a pochi metri dall’Audi A3 di proprietà di Enrico Esposito “Palletta” con Pasquale Grimaldi alla guida. Maggio mi ha poi raccontato che quando il mezzo era all’altezza dello sportello posteriore, ha esploso un colpo verso il poggiatesta lato passeggero, centrando il conducente. Credo che Grimaldi sia morto all’istante perché la macchina ha proseguito la marcia finendo contro il marciapiedi e poi contro un muro. Maggio a quel punto si è avvicinato all’Audi ferma e ha sparato all’altezza del vetro anteriore destro, finendo Grimaldi. Ha scaricato l’intero caricatore sparando anche contro Esposito, il quale si è abbassato ed è stato colpito alla schiena. Allora Maggio ha preso l’altra pistola, detenuta da Salvatore Sembianza, che però si è inceppata e così Enrico “Palletta” è riuscito a fuggire a piedi. Allora Maggio e Sembianza sono andati via e sono tornati alle Case Nuove: Sembianza con il motorino e Maggio con un taxi”. Dell’omicidio di Pasquale Grimaldi e del ferimento di Enrico Esposito ha parlato anche, nell’interrogatorio del 29 luglio 2015, Errico Autiero. “Savio (Salvatore Sembianza, ndr) mi disse che Salvatore Maggio lo mandava a rione Traiano dai suoi parenti (è imparentato con Davide Leone, ndr) per ritirare la settimana. Ma “Savio” mi confidò di temere un agguato e alla mia domanda su perché avesse quella paura, mi disse che insieme a Maggio avevano ucciso Pasquale Grimaldi su ordine di Davide Leone”. Per questo episodio nel luglio scorso sono stati arrestati dalla squadra mobile Gennaro Catapano, Domenico Di Perna e Raffaele Micillo, mentre l’ordinanza a Salvatore Maggio era stata notificata in carcere. Un mese dopo è arrivata la decisione di pentirsi. Oggi la sentenza di primo grado nei confronti dei cinque.

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(nella foto da sinistra Salvatore Maggio, Salvatore Sembianza, Gennaro Catapano, Domenico Perna,  Raffaele Micillo)

 

 

 


Articolo pubblicato il giorno 21 Giugno 2018 - 23:49


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