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Boss della ‘ndrangheta ucciso davanti a un ristorante e a numerosi testimoni

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Indaga la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro sull’omicidio di Leonardo Portoraro, il presunto boss di 63 anni, ucciso stamani a colpi mitra e pistola nella frazione Lido di Villapiana. Una scelta dovuta alle modalita’ dell’agguato e alla caratura della vittima. Portoraro era in strada davanti ad un ristorante e non in auto come riferito in precedenza. Sul selciato ci sarebbero numerosi bossoli, almeno una trentina. L’uomo, originario di Cassano allo Ionio, risiedeva da molti anni a Francavilla Marittima. Negli anni Ottanta Portoraro, ritenuto elemento di spicco della ‘ndrangheta della Sibaritide, era considerato un appartenente al clan Cirillo. Un fratello di Portoraro, Giovanni, venne ucciso quando aveva 34 anni, in un agguato compiuto nel 1992 a Cassano allo Ionio. Delitto che fu inquadrato nella guerra di mafia tra le cosche attive all’epoca nella zona.Quando e’ stato raggiunto dalla raffica di colpi di pistola e mitra sparati da almeno due persone che non gli hanno lasciato scampo, Leonardo Porteraro, il presunto boss ucciso stamani a Villapiana si trovava nei pressi del ristorante “Tentazioni”. Nelle vicinanze del locale, ubicato in una zona centrale della cittadina del litorale ionico cosentino, c’erano altre persone che avrebbero assistito all’agguato senza pero’ essere coinvolte dalla sparatoria. L’auto con a bordo i sicari, che evidentemente sono andati a colpo sicuro, secondo quanto si potuto appurare, sarebbe di grossa cilindrata, forse un’Audi A3 che dopo avere portato a termine l’azione si e’ allontanata velocemente. “Sull’omicidio – ha detto il procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla – posso dire poco. E’ intervenuta la Dda di Catanzaro e ho chiesto espressamente questo intervento. Ho parlato con il procuratore Nicola Gratteri. L’unica cosa che posso dire e’ che l’omicidio di stamattina si e’ consumato con l’utilizzo di armi da fuoco lunghe e corte”. “Portoraro era stato interessato negli anni scorsi ed io me ne occupai gia’ nel 1994 – ha aggiunto Facciolla – da vari procedimenti tra cui anche quello denominato ‘Galassia’ espiando le pene inflittegli. Qualche tempo fa lanciai l’allarme sulla recrudescenza criminale in questa zona”.


Articolo pubblicato il giorno 6 Giugno 2018 - 19:05

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