Arzano. Rapporti tra politica e camorra, sui tavoli dei magistrati le posizioni di almeno quattro consiglieri comunali. Senza contare quelli che hanno amministrato in passato. Una camorra forte, potente, infiltrata in ogni dove che come una vera piovra minaccia, intimidisce, zittisce e gestisce da dentro e da fuori qualunque cosa. Sarebbe questo il quadro devastante che starebbe emergendo nelle ultime ore ad Arzano appena tornata alle urne dopo l’ennesimo scioglimento per camorra e il cui commissariamento terminato nel maggio del 2017, pare non aver sortito alcun effetto. Magistrati che sarebbero intenzionati ad andare a fondo e capire le dinamiche che collegherebbero tra di loro noti camorristi e collaterali degli Amato- Pagano, clan Licciardi, Moccia e Misso, e diversi consiglieri comunali eletti. Rapporti tanto stretti da essere immortalati insieme a pezzi da 90 della camorra. Non le solite storie di cronache giornalistiche frutto di riassunti tratti dagli atti degli scioglimenti, ma fatti tanto eclatanti da far sobbalzare dalla sedia il Prefetto di Napoli, Carmela Pagano e i magistrati di due procure che in questi mesi avrebbero monitorato tutte le istituzioni locali. Soggetti già condannati in via definitiva per associazione a delinquere di stampo mafioso risulterebbero portatori di interessi tanto forti da bloccare iter burocratici del municipio. Incompatibilità evidenti e soggetti senza titolo ricoprirebbero incarichi pubblici. Senza contare l’onnipresente edilizia che vedrebbe ex amministratori legati anch’essi alla camorra locale, sponsorizzare pratiche di potenti e ricchissimi esponenti del clan Di Lauro. Nel mirino anche appalti al ribasso e atti mai pubblicati. Connivenze che si diramerebbero sin dentro la Polizia locale attraverso uomini legati a doppio filo a esponenti legati all’ex clan del defunto boss Ciro Casone. Una vera e propria polveriera.
Raffele Desiani
Articolo pubblicato il giorno 24 Giugno 2018 - 12:19